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26 aprile 2024, Aggiornato alle 17,27
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Porto di Napoli: Confetra, Dogane e utenza al lavoro sulla viabilità

Le problematiche annose sui controlli interni spropositati, i retroporti e i varchi mancanti, tornano sul tavolo delle Dogane e dell'autorità portuale

(Rab Lawrence/Flickr)

Venerdì scorso, nella sede di Napoli di Confetra Campania, gli spedizionieri e gli autotrasportatori del territorio si sono riuniti per affrontare i grossi problemi alla viabilità del porto. C'erano, oltre al presidente e al segretario generale di Confetra Campania, Ermanno Giamberini e Giovanni Montella, Domenico De Crescenzo per gli spedizionieri, Augusto Forges Davanzati per i doganalisti e le delegazioni degli autotrasportatori rappresentate da Attilio Musella di Fita Cna. 

I problemi sono annosi e impossibile da risolvere tutti, per via delle condizioni strutturali di un porto storico, incastonato nella città e con pochissimo spazio per espandersi. In generale, nel porto di Napoli c'è una viabilità strozzata, sia all'interno che all'esterno del porto. Di fatto c'è un solo varco per l'entrata e l'uscita dei mezzi pesanti, quando ce ne vorrebbero almeno due. Le procedure di ritiro e consegna dei container sono affastellate di controlli sparsi e non coordinati, oltre i limiti di sopportazione per gli autisti. Tutti questi elementi rendono lo spostamento dei continer disagevole e soggetto a ritardi e congestioni nelle ore di picco legate all'arrivo delle navi. Controlli che soffrono da sempre di una cronica carenza di personale negli organici delle autorità, come denunciano periodicamente i doganalisti.

Stamattina un incontro all'ufficio delle Dogane locali con Confetra e la committenza portuale cercerà di trovare un modo per spostare gli accessi e stabilire una viabilità più logica. A essa seguirà un vertice con l'autorità portuale per le soluzioni di medio termine. Il punto è realizzare uscite aggiuntive per i mezzi pesanti, una questione che coinvolgerebbe anche il Comune di Napoli, oltre all'autorità portuale.

Secondo Confetra Campania, così come per le associazioni dell'autotrasporto come FAI e Fita CNA, bisognerebbe attrezzare un retroporto nell'area metropolitana di Napoli, da far funzionare come hub per i camion, aiutando soprattutto quelli che fanno da spola movimentando i contenitori vuoti. Ci sarebbero anche risorse collaterali per realizzarlo, per esempio tramite i fondi del PNRR per l'ultimo miglio. 

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Tag: napoli - container