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23 aprile 2024, Aggiornato alle 16,31
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Politiche marittime

Porto di Livorno, vademecum per gli animali pericolosi

Autorità di controllo e museo di storia naturale di Livorno hanno realizzato un protocollo utile per gli operatori, che indica come comportarsi di fronte a ragni, serpenti e altre specie esotiche

(david__jones/Flickr)

Immaginate di essere un lavoratore portuale o l'addetto di un magazzino mentre maneggia o apre un container proveniente da lontano. Come vi comportereste se vi trovaste di fronte ad un ragno a uno scorpione dall'aspetto non proprio rassicurante? È per rispondere a questa domanda, e per fornire un supporto all'utenza portuale e non, che l'Autorità di sistema portuale che fa capo a Livorno ha messo a punto una nuova procedura operativa per fronteggiare le diverse situazioni generate dalla presenza di animali pericolosi sia in stiva, a bordo di una nave, che dentro un carico oggetto di spedizioni internazionali depositato in magazzino.

La nuova procedura è stata presentata oggi presso l'auditorium del Museo di Storia Naturale di Livorno dalla dirigente sicurezza, ambiente e dragaggi dell'autorità portuale, Cinthia De Luca. Prescrive in modo dettagliato tutte le misure da adottare per la sicurezza dell'uomo e dell'animale rinvenuto. Vengono indicate le autorità da contattare e le modalità di comportamento da osservare a seguito del ritrovamento dell'animale, distinguendo caso per caso, a seconda che questo venga scovato all'interno di una stiva, di un magazzino o di un container, o se, ad esempio sia ancora vivo o già morto (cosa, quest'ultima che non ne esclude la pericolosità). Il documento è stato redatto grazie alla collaborazione con Agenzia delle Dogane, Agecontrol, Capitaneria di Porto, Comando Provinciale VVF, Guardia di Finanza (CITES); Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, Regione Toscana Servizio fitosanitario regionale e di vigilanza e controllo agroforestale.

La messa a punto di una procedura specifica è una necessità che non poteva più essere rimandata. A Livorno sono ormai diversi i casi di rinvenimento di animali potenzialmente pericolosi per l'uomo. Nel 2020, ad esempio, sono stati trovati nei magazzini del porto di Livorno un serpente a sonagli e un ragno delle banane, entrambi provenienti dal Sud America. Evento ancora più recente è il ritrovamento, all'interno di un container contenente tronchi di noce nero provenienti dagli Stati Uniti, di un femmina di vedova nera, uno dei ragni più pericolosi al mondo.

«Risulta fondamentale non sottovalutare mai il rischio connesso alla presenza di animali nel carico», afferma Dalia Del Nista, del servizio fitosanitario regionale e di vigilanza e controllo agroforestale. «Si consideri ad esempio che alcuni insetti, come le zanzare, le blatte, le cimici possono essere veicolo di pericolose malattie», ha aggiunto, ricordando come nel 2018 il servizio fitosanitario abbia rinvenuto all'interno di un carico alcuni esemplari di una "cimice" entomofaga. Questo insetto, appartenente alla famiglia dei reduvidi - chiamati volgarmente "Kissing bugs"- si alimenta preferenzialmente pungendo le labbra delle persone mentre dormono, ed è temuto perché può veicolare malattie pericolose quali la "chagas disease", una parassitosi che in alcuni casi può portare all'allargamento dei ventricoli del cuore, causando insufficienza cardiaca.

«Si tratta di una sinergia importante e virtuosa promossa nel solco di una visione improntata alla salvaguardia sia dell'uomo che delle specie animali non appartenenti al nostro habitat», afferma De Luca. «Da oggi i porti del Sistema hanno una procedura aggiornata per impedire che animali, contenuti nel carico proveniente da altri paesi/continenti, possano creare dei problemi al nostro ecosistema».

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Tag: livorno - ambiente