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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Infrastrutture

Porto di Livorno, il raccordo ferroviario Pisa-Vada trova un finanziamento

Presto la sottoscrizione di un contratto di programma con RFI. Lo annuncia la viceministra alle Infrastrutture, Teresa Bellanova. Rientra nella "messa a terra" della Darsena Europa

La stazione di porto vecchio di Livorno

Il primo stralcio del progetto di raccordo ferroviario del porto di Livorno, quello tra l'interporto Amerigo Vespucci e la linea Collesalvetti-Vada, attualmente in programmazione come progetto "Raccordo", verrà finanziato con la sottoscrizione del contratto di programma di Rete Ferroviaria Italiana 2022-2026. Ad annunciarlo la viceministra alle Infrastrutture, Teresa Bellanova, nel corso di un confronto tecnico tra le associazioni locali, i vertici di RFI e quelli del ministero.

Assieme allo scavalco tra porto e interporto, già finanziato e in corso di realizzazione, il fascio di binari con la linea che si estende da Pisa a Vada, a sud di Livorno, rappresenta un link fondamentale per evitare le gallerie delle scogliere del Romito, oggi inadeguate al passaggio dei treni cargo, e per consentire al porto di allacciarsi, tramite il bypass di Pisa (il secondo stralcio del progetto, ancora da finanziare), al nodo ferroviario fiorentino e, quindi, all'alta velocità delle merci. L'opera vale circa 300 milioni di euro.

Con la prossima realizzazione della Darsena Europa e il completamento di questi raccordi, il porto si ritroverà a movimentare dagli 1,2 agli 1,6 milioni di TEU. «È chiaro che il trasporto stradale da solo non può soddisfare le nuove esigenze di traffico. Diventa gioco forza obbligatorio puntare sull'intermodalità e sulla ferrovia» ha sottolineato il presidente dell'autorità di sistema portuale di Livorno, Luciano Guerrieri. «La riattivazione della linea merci con la Pisa-Collesalveti-Vada – continua - genererà ricadute importanti sull'efficienza operativa di tutto il territorio, con effetti diffusivi fino a Piombino, per il quale stiamo studiando la realizzazione del collegamento ferroviario diretto sino alle banchine». Guerrieri ha sottolineato che ora manca il finanziamento del bypass ferroviario su Pisa.

Il traguardo da raggiungere è quello di creare le condizioni per arrivare entro il 2030 a spingere sino al 25 per cento della percentuale di container via treno, con una previsione di medio periodo che immagina via treno il 30 per cento dei container. Allo stesso tempo, l'autorità portuale e il polo di Guasticce stanno studiando con il progetto TOR la possibilità di trasferire su ferro anche una quota parte del traffico rotabile, uno dei core business del porto della Città dei Quattro Mori.

Tra i presenti al vertice tecnico intraministeriale, la direttrice generale per la vigilanza sulle autorità di sistema portuale, Maria Teresa Di Matteo, il coordinatore della struttura tecnica di missione, Giuseppe Catalano, il direttore generale per le infrastrutture ferroviarie, Enrico Maria Pujia; il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, l'assessora comunale ai porti, Barbara Bonciani, la presidente di Confetra Toscana, Gloria Dari, e il presidente di Confindustria Livorno-Massa Carrara, Piero Neri.
 

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