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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Porto di Genova, Corte dei conti approva gestione 2020

Opere impegnate per 155 milioni di euro, su 193 milioni disponibili. Prossimo passo, l'approvazione governativa del Documento di pianificazione strategica di sistema

(fabrizio.binello/Flickr)

La Corte dei conti ha approvato, con delibera n. 80/2022, la relazione sulla gestione 2020 dell'autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, ovvero i porti di Genova, Savona, Prà e Vado Ligure. È l'autorità portuale italiana con i maggiori finanziamenti ricevuti, con un Piano operativo triennale 2019-2021 del valore di 2,07 miliardi di euro, che salgono a circa 3 miliardi aggiungendo la pianificazione fino al 2023.
 
Sono 15 le opere nel programma 2019-2021, con aggiudicazioni pari a 193 milioni di euro, di cui 155 impegnati. È ancora in attesa di approvazione da parte del ministero delle Infrastrutture il Documento di pianificazione strategica di sistema (Dpss), predisposto a partire da aprile 2019, la cui rapida definizione dovrà essere - ha osservato la Corte - coerente con gli investimenti previsti nel PNRR.

Il 2020 non è stato un buon anno per nessuno, anche per i traffici dell'autorità di sistema portuale di Genova, mentre il bilancio non ne ha risentito, vista l'enorme mole di finanziamenti ottenuti negli ultimi anni. Il traffico portuale è stato in calo del 14,48 per cento per i porti di Genova, Savona e Vado Ligure. Le merci movimentate sono scese 7,4 milioni di tonnellate, a fronte dei 67,2 milioni del 2019, mentre il traffico passeggeri, pari a oltre 1,5 milioni, è diminuito del 65,98 per cento. In quell'anno sono calate anche le tasse portuali, del 23,45 per cento, pari a 13,4 milioni, con entrate pari a circa 43,8 milioni. Ma in virtù delle maggiori entrate per finanziamenti delle grandi opere programmate, i risultati contabili 2020 evidenziano, da un lato, un avanzo di competenza di oltre 36 milioni (a fronte del disavanzo 2019 di 105 milioni) e, dall'altro, un avanzo di 175 milioni (+30,56% sui 134 milioni del 2019), di cui circa 95 milioni (erano 81 nel 2019) interamente destinati al programma delle opere 2019-2021. In aumento sul 2019 la mole rilevante dei residui, in virtù dei finanziamenti e investimenti in conto capitale, di cui - ha sottolineato la Corte - si rende necessario verificare nel tempo l'effettività. I residui attivi 2020 superano i 302 milioni, quelli passivi ammontano a 533 milioni (rispettivamente pari a 196 e circa 405 milioni nel 2019). L'utile di esercizio è di 33 milioni, in lieve crescita sui 32,5 milioni del 2019. Aumenta anche il patrimonio netto per effetto del risultato economico, raggiungendo quota 627 milioni (594 milioni nel 2019).

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Tag: genova