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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Porti nel mirino degli hacker, Merlo (Federlogistica): "Ma il ministero pensa solo alla sostenibilità"

Per il presidente dell'organizzazione che aderisce a Conftrasporto, il Mims continua a comportarsi come se nulla stesse accadendo

Luigi Merlo

Roma. Più del 900 per cento di incremento negli ultimi tre anni. Praticamente decuplicati. Parliamo degli attacchi informatici che hanno avuto come bersaglio le attività marittime e in particolare i porti. I dati dell'International Maritime Organization concordano con quelli più recenti diffusi da Naval Dome, la società di security israeliana che ha fatto scattare il massimo alert sul rischio di attacchi hacker alle strutture portuali, con l'obiettivo di provocarne il collasso.

«Ma di fronte a questo pericolo reale e a un numero sempre più rilevante di Autorità di Sistema Portuale, fra cui quelle di Genova e Savona e quella di Venezia, nonché di alcuni terminal, bersaglio di offensive di hacker – denuncia Luigi Merlo, presidente di Federlogistica-Conftrasporto – il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili continua a comportarsi come se nulla stesse accadendo e si dedica, in maniera monotematica, al tema legittimo e certo importante della sostenibilità».
Venerdì scorso il sito dell'Autorità di sistema portuale di Genova e Savona è finito sotto attacco, respinto grazie a un intervento della Polizia postale insieme ai tecnici dell'autorità portuale. Secondo quanto è stato riferito dagli interessati, l'attacco è stato compiuto dal gruppo di attivisti filorussi Killnet, lo stesso che nelle scorse settimane aveva colpito (con danni poco rilevanti) i siti web di diversi enti pubblici e ministeri.

Secondo Merlo il governo si è mosso con decisione istituendo un'agenzia ad hoc per affrontare questi pericoli. La Polizia Postale, sempre secondo Merlo, sta combattendo in prima linea «e in modo encomiabile» la battaglia per proteggere un Paese che dovrebbe essere invece in grado di gestire strutturalmente la sfida della cyber security. Per contro, però, i reiterati appelli della categoria rivolti al ministero delle Infrastrutture non hanno trovato ascolto.
«Mentre i principali porti europei – sottolinea il presidente di Federlogistica-Conftrasporto - sono stati inseriti dai rispettivi governi nella direttiva NIS (Network and Information Security) il nostro dicastero competente non si muove e le Autorità di Sistema Portuale, che avrebbero immediatamente bisogno di disporre di un Cyber Manager, sono costrette a navigare a vista».

«Reagiamo a un'offensiva proiettata verso il futuro con mezzi e tecnologia avanzati - conclude Merlo – con tempi, volontà e metodologie ottocentesche, dimenticando una volta di più che la sfida della competitività, nei porti come nell'intero Paese, si gioca e si vince non solo sulle infrastrutture materiali ma anche specialmente sulla digitalizzazione».