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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Nel 2022 cresce l'export extra Ue. Ma il deficit commerciale è ampio

Gli ultimi dati dell'Istat mostrano un interscambio commerciale più vitale negli ultimi mesi dell'anno

(N i c o l a/Flickr)

A dicembre 2022 l'Istat ha stimato un interscambio commerciale con i paesi extra Ue in calo congiunturale su entrambi i flussi, più ampio nelle importazioni (-4,2%) che nelle esportazioni (-2,6%).

Nel 2022 l'export verso i paesi extra Ue registra una crescita del 20,2 per cento, spiegato per un terzo dall'aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli; per l'import la crescita è molto più marcata (+54,3%) e per quasi due terzi dovuta ai maggiori acquisti di prodotti energetici. Il 2022 si chiude con un deficit commerciale che supera i 25 miliardi di euro, a fronte di un avanzo di circa 38 miliardi del 2021. Entriamo nel dettaglio.

La diminuzione su base mensile dell'export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a esclusione di beni di consumo non durevoli (+0,4%), ed è spiegata soprattutto dal calo delle vendite di beni strumentali (-6,4%). Per l'import, la flessione congiunturale è generalizzata e più ampia per beni strumentali (-9,0%).

Nel quarto trimestre 2022, rispetto al precedente, l'export aumenta dell'1,6 per cento, trainato in particolare dalle maggiori vendite di beni strumentali (+5,5%) e beni di consumo non durevoli (+4,2%); le esportazioni di energia risultano in decisa contrazione (-27,2%). Nello stesso periodo, l'import segna una flessione congiunturale dell'11 per cento, dovuta principalmente al calo degli acquisti di energia (-20,4%) e beni intermedi (-7,9%).

A dicembre 2022 l'export cresce su base annua del 18,2 per cento (era +22,5% a novembre). La crescita, diffusa, è più accentuata per beni strumentali (+24,2%) ed energia (+22,4%). L'import registra un incremento tendenziale dell'11,3 per cento (da +27,7% di novembre), cui contribuisce l'aumento degli acquisti di energia (+30,9%). Sempre a dicembre scorso il saldo commerciale con i paesi extra Ue è positivo e pari a 4,08 miliardi (+2,22 miliardi a dicembre 2021). Il deficit energetico (-9,24 miliardi) è più ampio rispetto a un anno prima (-7 miliardi) ma l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici, pari a 13.328 milioni, è elevato e in forte aumento rispetto a dicembre 2021 (9,23 miliardi). Si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue: i più marcati riguardano Turchia (+38,4%), paesi Mercosur (+33,8%), Svizzera (+24,5%), Stati Uniti (+22,4%) e Giappone (+22%). In forte calo l'export verso la Russia (-27,7%).

Gli acquisti da paesi Opec (+75,8%), India (+44%), Svizzera (+39,7%) e Stati Uniti (+37,2%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. Si accentua la flessione dell'import dalla Russia (-62,8%); in calo anche gli acquisti dalla Cina (-9%).

«La flessione congiunturale dell'export verso i paesi extra Ue - commenta l'Istat - è condizionata da operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale), registrate a dicembre e a novembre, al netto delle quali si stima un calo meno ampio (-0,7%). Su base annua, rallenta la crescita sia dell'export sia, in misura più accentuata, dell'import. Il saldo commerciale si conferma positivo per il secondo mese consecutivo.

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Tag: economia