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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Cultura

Navigazione e vita, il binomio indissolubile

La riflessione di Decio Lucano sul mondo della marineria, tra lavoro e letteratura, tra realtà e fantasia


di Decio Lucano - DL News

L'autorevole opera del professor Silvestro Sannino, intitolata Storia della Navigazione, due volumi di più di mille pagine, edizioni La Tribuna, latribunaonline.net, uscita alla fine del 2007, ci aiuta, nei limiti del nostro breve saggio, a scandagliare a tutto campo questo mondo chiamato mare, dall'antichità fino ai giorni nostri. In questo lungo percorso temporale s'intrecciano mitologia, epoche e civiltà che hanno fatto la storia. Grandi nomi come Omero (Odissea è il primo libro di mare?); Virgilio, Dante, Aristotele, Platone hanno preso spunto dalla navigazione, intesa anche come arte (architettura navale e nautica), per incentrare sull'uomo-pilota il loro pensiero. 

Navigazione e vita sono un binomio indissolubile. "Nave "dall'antico vuole dire che navigare è vivere, anzi esistere, il tutto nel segno dell'avventura e della ricerca, ecco perché tanto fascino avvolge questo mondo. Vivere il mare significa navigazione e cioè scienza, tecnologia e arte attraverso il progresso culturale, civile e sociale dell'umanità, un viaggio ideale attraverso le civiltà e i traffici marittimi, le grandi scoperte geografiche, dal mondo pagano al mondo cristiano, i contributi scientifici degli antichi arabi che a loro volta li hanno ricevuti da altre civiltà, il risveglio del Basso Medioevo, le epopee dalla vela al vapore ai nostri giorni. 

Navigheremo sotto costa, per non caricare troppo la barca..., per non spaventare chi ancora guarda con diffidenza il mondo del mare e i suoi abitanti, i fantomatici "lupi di mare", che non sono mai esistiti. Scopriremo che chi naviga o si occupa di cose di mare è spesso una persona di "terra", che guarda al mare perché non vede l'ora di partire, per necessità o passione. Molti dei bravissimi comandanti di velieri non sapevano nuotare e il loro pensiero, lo sguardo, l'obiettivo era, oltre che portare a destino nave e carico, la loro terra, la loro famiglia. La realtà a terra (delitti, catastrofi ambientali, una società senza scrupoli etici, ecc) ha superato la fantasia, in mare nonostante le profanazioni (nello sfruttamento dei fondali e la rapina sui relitti) c'è ancora molto da scoprire. 

Secondo gli ultimi dati solo il 2% di questo mondo è conosciuto. Mi piace ricordare la frase di un illustre studioso: "L'uomo fisico è immerso nel fluido (spazio), l'uomo essere parlante circondato dal mare delle storie, massa in continuo movimento…"
 

Tag: libri - storia