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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Navi ieri e oggi, tecnologia in avaria e l'importanza dei marittimi

L'emergenza dei giorni scorsi su una nave da crociera norvegese a confronto con l'esperienza della Raffaello, cinquant'anni fa


di Giorgio MaregaDL News

Una nave da crociera Viking Sky consegnata da Fincantieri nel 2017 è rimasta con un motore solo acceso e si è deciso di trasbordare a terra i passeggeri  con gli elicotteri. Il mare norvegese non ha certamente nulla di mite. Le Norme per la Sicurezza della Vita in Mare (SOLAS 2010) recitano in sunto che una nave, in avaria, deve essere congegnata per raggiungere un porto con i suoi mezzi.

Lungi dal pontificare fuori luogo, su notizie frammentarie e fuori da fonti specialistiche mi domando come, con un incendio in macchina e mare forza 7 la Raffaello con una elica sola in moto non perse MAI governabilità. Con mare forza 7 accostò di 180* a 13 nodi velocità minima di manovra e superò d'impeto il traversarsi alle onde. Dopo 12 ore la nave ritornava verso Genova filando a 24 nodi con 2 eliche, le due turbine principali e gli ausiliari in moto, 3 turboalternatori e mezzo quadro elettrico principale ad alimentare tutti i servizi della nave.  Era il 30 ottobre 1965.

Come si fa per le parole crociate "facilitate" c'è un piccolo aiutino a spiegare. Comandante Ribari a dirigere tutto, poi un Uff.le ex Marina Militare italiana a spegnere l'incendio calandosi nel tunnel dell'elica, una turbina, riduttore elica ed una pala del timone a dir poco generosi. Fasciame spesso due dita, impianti da incrociatore ausiliario. Niente elettronica, non esisteva, tutto affidato a comuni mortali denominati "marittimi" che avevano fiducia in loro stessi, nei colleghi, nella istruzione che si riceveva nelle esercitazioni. Io c'ero.
 

Tag: marittimi