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10 maggio 2025, Aggiornato alle 07,48
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Infrastrutture

Napoli, Masucci: "Presidenza Autorità entro marzo"

Il presidente del Propeller Club invita a cambiare velocità, in gioco c'è la realizzazione del Grande Progetto e la possibilità per il porto di attrarre nuovi armatori


«Sul porto di Napoli, bisogna cambiare velocità. La nomina del nuovo presidente dell'autorità portuale deve arrivare dal nuovo ministro entro fine marzo» così, come riferisce l'Ansa, il presidente del Propeller Club Umberto Masucci ha commentato lo stallo in cui versa il porto di Napoli dopo la proroga della presidenza Dassatti in attesa della nomina del suo successore. L'intervento è avvenuto a margine dell'incontro promosso a Napoli da Scelta Civica per Monti e avvenuto a bordo del traghetto Trinacria della compagnia TTT Lines. Il periodo della nomina del nuovo presidente (la carica dell'attuale scadeva il 4 febbraio) è coinciso con la campagna elettorale. Da qui la necessità, mai ufficialmente dichiarata ma sempre sottesa, di attendere il nuovo parlamento e soprattutto il nuovo ministero dei Trasporti per l'accordo con la Regione Campania con la quale viene ratificata la nomina del presidente dell'Autorità portuale di Napoli tra i candidati Luigi Bobbio (Comune di Castellammare), Dario Scalella (Comune di Napoli), Domenico Picone (Camera di Commercio), Riccardo Villari (Provincia). «Dobbiamo comprendere perché certe cose che in altri porti o in altri paesi sono molto normali come le nomine per l'autorità portuale da noi siano complicate» ha detto Masucci. «Noi Propeller – spiega - abbiamo già stigmatizzato la decisione del ministro Passera di non nominare il presidente per il Porto di Napoli e ora chiediamo tempi rapidi». 
Per Masucci c'è in gioco il Grande Progetto del porto di Napoli, il finanziamento europeo da 240 milioni di euro per riorganizzare le banchine: «Attualmente portare un armatore a Napoli è impossibile perché le banchine sono piene. Per questo il porto deve allargarsi sulle sue due grandi ali, con ad Occidente il molo San Vincenzo e ad Oriente la nuova darsena di Levante. Sono cose che si possono e devono fare ma serve una autorità portuale compiuta».
Fabrizio Vettosi, managing director e analista finanziario per Venice Shipping and Logistics, ne fa una questione statistica: «L'80% delle grandi navi in costruzione oggi nel mondo ha una capacità di 8mila teu, quindi servono porti adeguati ad accoglierle ma anche una logistica e gli spazi adeguati». Sul rischio che tutto questo si traduca in un'altra annosa questione su cui si dibatterà per anni cavandone ben poco, ne è preoccupato Agostino Gallozzi, presidente del Gallozzi Group che opera nel porto di Salerno. «In questa campagna elettorale si è parlato pochissimo di economia del mare». «Ricordo sempre - ha sostenuto Gallozzi - che dalla prima conferenza dei servizi per la realizzazione del porto turistico Marina di Arechi alla posa della prima pietra sono passati dieci anni di conferenze dei servizi».