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04 dicembre 2024, Aggiornato alle 16,22
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Monitoraggio navale, intesa Capitanerie-Assoporti sul sistema AIS

Autorità marittima e autorità di sistema portuale italiane condivideranno i dati del sistema internazionale dei transponder a bordo dei mercantili, fondamentale per la gestione del traffico portuale

Il comandante generale della Guardia costiera, Nicola Carlone, il presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, e il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini

Martedì scorso, presso la sede di Porta Pia del ministero delle infrastrutture a Roma, è stato firmato un accordo di collaborazione tra il comando generale delle Capitanerie di porto e Assoporti per sistematizzare lo scambio di dati dell'Automatic Identification System-AIS, il sistema internazionale di identificazione delle navi mercantili, fondamentale per il monitoraggio del traffico commerciale dei porti. A sottoscriverlo, il comandante generale della Guardia costiera, Nicola Carlone, e il presidente dell'associazione dei porti italiani, Rodolfo Giampieri, alla presenza del ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini. L'intesa è la concretizzazione di un accordo quadro firmato a febbraio scorso tra Capitanerie, Assoporti e ministero.

L'accordo permetterà di fornire informazioni essenziali relative alle navi presenti nei porti e nelle rade ricadenti nella giurisdizione delle autorità di sistema portuale, così da supportare una forma avanzata e condivisa di monitoraggio sia delle navi in arrivo che di quelle in partenza, dal porto di origine o destinazione. Da parte loro, le autorità di sistema portuale risponderanno del processo di adeguamento tecnologico necessario a sostenere la condivisione dei dati, che saranno così utilizzati per finalità connesse all'efficientamento degli scali e dei servizi assicurati alle unità in transito.

L'AIS è un sistema automatico internazionale di tracciamento utilizzato in ambito navale, in ausilio ai sistemi radar, che permette di conoscere rotta, provenienza, carico e "carta d'identità" delle navi mercantili (bandiera, stazza, etc.) in navigazione, ad uso delle autorità di controllo e dei servizi ausiliari (ormeggio e pilotaggio, per esempio) per facilitare il monitoraggio del traffico portuale. Consiste sostanzialmente in un transponder installato sulla nave, la cui ricezione del segnale permette di conoscere tutti questi dati in tempo reale.

«Con questo accordo - ha commentato Giovannini - si rafforza la collaborazione tra le autorità di sistema portuale e le capitanerie di porto per migliorare l'efficienza delle attività portuali e la sicurezza del traffico marittimo. Lo scambio di informazioni sulle navi in procinto di entrare in porto consentirà di ottimizzare le attività degli scali e migliorare i servizi portuali per le navi commerciali e da crociera». Carlone spiega che l'accordo «è finalizzato ad omogeneizzare la risposta all'utenza su tutto il territorio italiano, in accordo col più ampio disegno di efficientamento auspicato dal ministro. Condividere, oltre all'eventuale scambio di dati e informazioni, specifiche esperienze o problematiche in modo da generare soluzioni condivise e sostenibili in chiave propositiva e di uniformità di governance dei porti». Giampieri ha detto che «è la prima volta che c'è un accordo a livello nazionale per lo scambio dati continuativo con chi ha diretto accesso a tutte le informazioni delle navi in arrivo e partenza dai nostri porti e chi gestisce le aree demaniali portuali. Significa la conferma di una forte collaborazione con il comando generale delle capitanerie di porto, grazie al rapporto instaurato con l'ammiraglio Nicola Carlone, con il quale stiamo lavorando insieme per la migliore gestione delle attività portuali, nel rispetto ognuno  delle proprie competenze. Inoltre, devo dire che si conferma un'attenzione particolare al settore da parte del ministero delle Infrastrutture, che è presente con il ministro Enrico Giovannini».

Tag: porti