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20 aprile 2024, Aggiornato alle 11,43
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Politiche marittime

Mille marittimi bloccati in Ucraina

La maggioranza imbarcati su un centinaio di navi ferme lungo le coste, altri sulla terraferma, come nella città assediata di Mariupol. ILO e IMO scrivono a ONU, Croce Rossa e Medici Senza Frontiere

Il porto di Kerch, in Ucraina, uno dei più antichi del Mar Nero (Alexxx Malev/Flickr)

I vertici dell'International Labour Organization (ILO) e dell'International Maritime Organization (IMO)  hanno chiesto agli organismi internazionali un'azione urgente per proteggere i marittimi e le navi bloccate nei porti ucraini e nelle acque del Mar d'Azov.

In una lettera congiunta indirizzata ai capi dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), al Comitato Internazionale della Croce Rossa e a Medici Senza Frontiere, il direttore generale dell'ILO, Guy Ryder, e il segretario generale dell'IMO, Kitack Lim, hanno delineato una situazione molto difficile per i marittimi del Paese. La maggioranza è imbarcata su più di cento navi mercantili, a cui si aggiungono quelli bloccati a terra, come nella città assediata di Mariupol. Sarebbero in totale circa mille. Non possono lasciare i moli, le città, o la rada dei porti, le navi corrono il rischio di essere sparate, bombardate, o più semplicemente non hanno più direttive per essere governate.

«Oltre ai pericoli derivanti dai bombardamenti, molte delle navi interessate ora sono prive di cibo, carburante, acqua dolce e altri rifornimenti vitali. Di conseguenza, la situazione dei marittimi di nazionalità differenti sta diventando sempre più insostenibile, presentando gravi rischi per la loro salute e il loro benessere», si legge nella lettera congiunta di ILO e IMO, chiedendo alle tre agenzie internazionali di prendere provvedimenti urgenti per approvvigionare le navi.

La mossa dell'ILO e dell'IMO fa seguito al quadro della situazione delineato dagli armatori e dai marittimi nelle ultime settimane tramite le associazioni Internazional Chamber of Shipping e l'International Transport Workers' Federation.

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