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16 maggio 2024, Aggiornato alle 16,23
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Maersk ed Msc si alleano, e Cma Cgm?

La compagnia francese, terzo armatore al mondo, passa da partner a competitor. Per gli analisti la scelta più saggia è quella di allearsi con gli arabi di Uasc e China Shipping, coprendo le rotte verso l'Asia lasciate scoperte


Dopo la decisione di Maersk e MSC di realizzare una nuova alleanza, 2M, c'è incertezza sulle strategie future della compagnia francese CMA CGM, che sarebbe dovuta essere il terzo partner nell'alleanza P3.
CMA CGM passa da alleata dei due colossi mondiali a competitor, e per cercare di fronteggiare al meglio la sfida è necessario trovare strategie e accordi con altre compagnie. L'orizzonte verso cui guardare è quello dell'Asia, con diversi analisti consultati dal Lloyd's List che danno come possibile un accordo con United Arab Shipping Co (UASC) e China Shipping Container Lines (CSCL), prendendo spunto proprio dalla formula trovata da Maersk ed MSC con 2M.
CMA CGM non aveva rilasciato commenti ben definiti nei giorni successivi alla bocciatura della P3, mantenendo un profilo più defilato rispetto le altre due compagnie, su cui da subito si era puntato, aspettandosi mosse strategiche, com'è poi successo. Questa mancanza di rapidità nell'agire potrebbe essere costata cara alla compagnia francese, perdendo la possibilità di veder crescere le proprie rotte e passando da un regime di collaborazione a uno di concorrenza con i rivali più importanti.
I motivi per cui è legittimo guardare a oriente sono riassumibili in due aspetti: CMA CGM non può permettersi di restare da sola poiché le sue quote di mercato sono troppo basse e sicuramente risentirebbero (risentiranno?) dell'alleanza 2M; al tempo stesso, per la grandezza e l'importanza che ha, solo queste due compagnie asiatiche (UASC e CSCL) potrebbero consentirle una reale crescita e una competizione difficile ma possibile con Maersk-MSC.
L'accordo 2M dovrebbe interessare le rotte che uniscono l'Asia con il Nord Europa e con il Mediterraneo, lasciando cosi scoperte rotte di grande importanza, su cui è possibile investire e diventare attori protagonisti.
Qualora l'alleanza CMA CGM+UASC+CSCL si dovesse concretizzare, il totale della flotta sarebbe di circa 150/154 navi da 8.100 teu di media, per un totale di 1,3 milioni di teu, con una quota di mercato tra il 19 e il 22% nell'Europa e nell'Asia orientale. Numeri importanti, ma bisogna considerare che 2M può contare su una quota di mercato del 34% sulle rotte verso l'Asia, e sarebbe maggiore anche nelle altre. 
Sicuramente le evoluzioni delle grandi compagnie rappresentano una sfida non solo al mercato ma anche alla regolamentazione commerciale e alla gestione dei terminal. 
 
fonte: Lloyd's List 
 
Nela foto, la "torre" Cma Cgm, a Marsiglia