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01 maggio 2024, Aggiornato alle 20,50
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Politiche marittime

L'Ue vuole riformare l'Organizzazione mondiale delle dogane

L'obiettivo è ammodernare e semplificare l'istituto, allineandolo alla digitalizzazione del commercio, all'ecologia e alla resilienza dell'approvvigionamento delle merci

(PriceMinister/Flickr)

Per la prima volta l'Unione europea presenta di sua iniziativa un'ampia riforma dell'Organizzazione mondiale delle dogane (OMD), il forum mondiale che tiene informato il settore sulle norme internazionali in materia di controllo merce alle frontiere. Una modernizzazione che consentirebbe di rafforzare la posizione dell'organismo come un'istituzione multilaterale, aiutandola a fronteggiare meglio lo sviluppo costante del commercio, che sul fronte dei controlli, quello documentale, si sta traducendo in una massiccia digitalizzazione e nelle tecnologie di criptazione e decriptazione. L'iniziativa è stata presentata a tutti i membri dell'OMD in occasione della sessione del consiglio che inizia oggi.

Assume la forma di una serie di raccomandazioni nelle quali si sottolineano le attività centrali dell'Organizzazione e allo stesso tempo si indica più chiaramente la direzione che dovrà seguire il futuro operato per migliorare la sua posizione internazionale e farne un attore più efficace ai fini della promozione di scambi commerciali sicuri e legittimi. In sintesim la presentazione dell'Ue include un approccio in quattro fasi verso la riforma strategica.

1. informatizzazione delle dogane e uso dei dati, anche in relazione all'espansione del commercio elettronico;
2. il contributo delle dogane alla protezione dell'ambiente
3. lo sviluppo di approcci basati sullo sportello unico e su una gestione coordinata delle frontiere semplificando le pratiche doganali per le imprese;
4. potenziare la gestione dei rischi da parte delle autorità doganali.

Quindi, si dovrebbero ulteriormente rivedere i metodi di governance dell'OMD affinché l'organizzazione possa svolgere pienamente il suo ruolo in un ambiente internazionale dinamico. È necessario migliorare la trasparenza e i processi istituzionali e decisionali, avvalendosi al meglio delle risorse a disposizione. Infine, si dovrebbero esaminare i mezzi di finanziamento dell'OMD al fine di garantire la sostenibilità sul lungo termine dell'organizzazione e migliorarne la posizione nell'architettura globale multilaterale, in particolare alla luce della pandemia di COVID-19 e nel quadro della ripresa economica.

L'OMD ha oltre 180 membri, inclusi gli Stati membri Ue. In quanto unica organizzazione mondiale in materia doganale, tratta la gran complessita dell'attività doganale dietro il commercio internazionale. Oggi, a 65 anni dalla nascita, nel 1952, e senza mai esser stata riformata, avrebbe bisogno di una rinfrescata. In particolare, l'Ue ritiene necessaria una più chiara assegnazione di priorità nei lavori dell'OMD, in linea con le sfide dei prossimi decenni, e miglioramenti della sua governance e del processo decisionale nonché della sua efficienza.

Una riforma che si allinea alle strategie commerciali di approvvigionamento dopo la pandemia, per potenziare la resilienza e la sostenibilità delle catene logistiche e favorire le transizioni verde e digitale. Tale iniziativa sarebbe inoltre coerente con la strategia della Commissione europea e del SEAE intesa a rafforzare l'ordine multilaterale e a consentire all'Ue di svolgere un ruolo di primo piano nelle sedi multilaterali, esprimendosi con un'unica voce.

In seguito alle conclusioni questa settimana del consiglio dell'OMD, si prevede che quest'ultima approfondirà le discussioni sull'iniziativa di modernizzazione presentata dall'Ue nelle sue successive riunioni e la includerà in quanto programma strategico per il suo nuovo ciclo politico.

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Tag: bruxelles - dogane