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02 novembre 2024, Aggiornato alle 18,30
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Politiche marittime

Lavoro usurante e prepensionamenti: il mondo portuale n'è ancora orfano

Per l'ennesima volta la categoria torna a chiedere al governo misure che in alcuni casi non hanno costi per lo Stato, come sottolineano Ancip, Assiterminal, Assologistica, Assoporti e Uniport

(training.jcinternationalng.com)

Il cluster terminalistico e portuale italiano torna a chiedere al governo, come ormai fa da anni, l'introduzione di alcuni professioni del settore tra quelle usuranti e l'attivazione di un fondo per l'incentivo al pensionamento. Una lettera firmata dalle associazioni Ancip, Assiterminal, Assologistica, Assoporti e Uniport, indirizzata al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini e al suo vice, Edoardo Rixi; alla ministra del Lavoro, Maria Elvira Calderone, e ai componenti delle Commissioni IX e XI della Camera e VIII e X del Senato.

Il problema, scrive il cluster portuale, è che nelle nuove disposizioni in materia di lavoro in via di regolamentazione (il provvedimento AC 1532.bis) non troverebbero accoglimento alcuni emendamenti, presentati sia da parlamentari della maggioranza che dell'opposizione. In particolare, le cinque associazioni si riferiscono a quelli che provvedono all'individuazione di alcuni profili di
lavoro portuale tra i lavori usuranti e la rimodulazione, solo formale, della norma che da oltre due anni prevede l'istituzione del fondo per l'incentivazione al pensionamento per i lavoratori dei
porti.

Soprattutto quest'ultima proposta, sottolinea il cluster marittimo-portuale, «non comporta nessun onere aggiuntivo sul bilancio pubblico». Prevede infatti una soluzione «esclusivamente tecnica per rendere finalmente esigibile il percorso di istituzione del fondo con risorse che le aziende (per espressa previsione contrattuale) e le Autorità di sistema portuale (per norma di legge già vigente) stanno accantonando da più anni. Si tratta, ribadiamo come noto, di una soluzione tecnica individuata sulla base delle valutazioni di merito espresse dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sull'ipotesi di Decreto interministeriale attuativo a suo tempo predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti».

«Pertanto - continua la nota - abbiamo difficoltà a comprendere le motivazioni del mancato accoglimento di proposte (in particolare quella relativa al "Fondo" finalizzate al mantenimento di elevati standard di sicurezza, efficienza ed efficacia di un settore strategico qual quello portuale; di rilievo per quanto riguarda le relazioni industriali e la tenuta prospettica degli assetti sociali e produttivi del
comparto della portualità italiana. Auspichiamo quindi che, all'interno dell'iter di perfezionamento della proposta normativa di cui si è detto (se e per quanto ancora possibile) o in altro provvedimento normativo in itinere o elaborando, si recepiscono le istanze delle scriventi associazioni».

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Tag: lavoro - portuali