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08 novembre 2024, Aggiornato alle 18,37
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La resilienza del trasporto ferroviario italiano

Il 2022 è stato un anno stabile. Gli anni della pandemia reattivi quanto (e a volte più) degli altri paesi europei, anche se il traffico si concentra al nord. Il rapporto annuale di Fermerci sul trasporto ferroviario merci italiano

(Jesse James/Flickr)

a cura di Paolo Bosso

«La domanda di trasporto merci, come insegnano gli economisti, è una variabile derivata poiché dipende dall'andamento dell'economia ed in particolare della produzione industriale». Con questo incipit inizia la ricerca di Fermerci, l'associazione nazionale delle imprese di trasporto ferroviarie, che oggi al Palazzo San Macuto della Camera dei deputati, a Roma, ha presentato il rapporto annuale del trasporto ferroviario merci italiano. Un approfondito documento realizzato in collaborazione con l'Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti (Isfort). Una fotografia dell'anno appena passato e una prospettiva per quelli a venire.

Nel 2022 i volumi gestiti dai convogli ferroviari in Italia sono stati pari a 53,4 milioni di tonnellate, appena 400 mila in meno rispetto al 2021. La prima osservazione che fa Fermerci in proposito è che questa stabilità del traffico ferroviario è in controtendenza rispetto alla grave caduta (quella del 2020 di livello mondiale a causa della prima ondata della pandemia) della produzione industriale nazionale, da cui dipende direttamente la domanda di trasporto. Sotto questo punto di vista le dinamiche del sistema ferroviario nazionale negli anni della pandemia sono sostanzialmente coerenti con quelle dei principali competitor europei e in alcuni casi addirittura migliori.

Uno degli aspetti più interessanti del documento di Fermerci è l'osservazione negli dell'andamento del traffico ferroviario delle merci in Italia, un Paese che, anche per via della conformazione geografica e anche per ragioni storiche, non ha mai spiccato, rispetto ad altri Paesi nordeuropei soprattutto, per concentrazione ferroviaria del traffico merci, dove la maggior parte di esso è concentrato nel settentrione. 

L'andamento del traffico ferroviario di merci in Italia nelle ultime due decadi è stato altalenante. Nel primo decennio si è assistito ad un progressivo tracollo del traffico (2000-2010: meno 12,4 miliardi di tonnellate per km), seguito nel successivo decennio da una decisa ripresa: nei primi cinque anni del 2010 si è registrata un'impennata dei volumi gestiti di 7,4 miliardi di tonnellate/km, confermata poi da una sostanziale tenuta del traffico acquisito negli anni che vanno dalla prima ondata della pandemia (2020) e della guerra in Ucraina (2022). Tutto questo andamento mostra quanto il trasporto ferroviario merci italiano sia stato in grado, nell'arco di pochi anni, di recuperare la drammatica flessione dei primi anni del Duemila.

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Tag: ferrovie