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10 dicembre 2024, Aggiornato alle 20,43
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Armatori - Infrastrutture

La blockchain sbarca nel porto di Rotterdam

La promettente tecnologia crittografica per lo sdoganamento digitale viene estesa ai porti olandesi, grazie all'integrazione della sua infrastruttura digitale con quella realizzata da IBM e Maersk

Il porto di Rotterdam (Portbase)

di Paolo Bosso

I porti di Rotterdam e Amsterdam hanno completato la prima fase di connessione a TradeLens, la società creata da Maersk ed IBM nel 2018 che applica la sofisticata tecnologia crittografica della blockchain alle spedizioni via mare, permettendo di trasferire in digitale la quasi totalità delle procedure amministrative relative che accompagnano una merce, velocizzando sensibilmente le procedure doganali e i tempi di spedizione. Della blockchain applicata allo shipping Informazioni Marittime ne ha parlato approfonditamente.

TradeLens – lanciata un paio di anni fa e a cui hanno aderito nel tempo diversi altri operatori, grandi e piccoli, tra cui Msc e Cma Cgm, l'ultima è stata la turca Yilport, gestore del terminal container di Taranto – inizia ad operare in una delle principali bocche di accesso del flusso merci marittimo europeo in entrata e uscita. L'integrazione è avvenuta con Portbase, il gestore responsabile dell'infrastruttura portuale digitale dei porti olandesi, un soggetto che lavora con le imprese portuali, di spedizione, con le autorità governative. È controllato al 75 per cento dal porto di Rotterdam e al 25 per cento da quello di Amsterdam. Conta 4,700 dipendenti.

Entrando nello specifico, in questa seconda fase TradeLens invierà a Portbase i dati doganali delle merci in arrivo, uscita e trasbordo imbarcate sulle navi di Maersk, in particolare i documenti di sdoganamento o in generale le dichiarazioni doganali. I dati saranno disponibili a tutti gli operatori tramite il Port Community System di Rotterdam.

Con la conclusione di questa prima fase di integrazione, viene ora creato al porto di Rotterdam un ecosistema digitale unico che mette insieme armatori, spedizionieri, porti, terminalisti e fornitori dell'entroterra, tra gli altri. Alla base, la tecnologia crittografica della blockchain, quella che permette il funzionamento delle monete virtuali, ovvero la catena immodificabile di blocchi. Lo scopo di TradeLens è potenziare l'approvvigionamento end-to-end, cercando di integrare il più possibile la catena logistica della distribuzione marittima delle merci in un unico luogo digitale dove riconoscere e vidimare ufficialmente i documenti amministrativi. Uno scenario di questo genere, esteso a sempre più porti commerciali, è futuristico per il trasporto marittimo e la logistica perché abbatte una gran quantità di tempo speso per i controlli documentali, soprattutto la dislocazione di tutte le attività amministrative connesse.

Secondo Iwan can der Wolf, amministratore delegato di Portbase, la connessione tra TradLens e Portbase determinerà «una connessione tra la nostra comunità e l'ecosistema globale. Consente a tutti gli attori della catena logistica di condividere i dati facilmente, rapidamente e in modo sicuro, indipendentemente dalla loro relazione reciproca, migliorando il commercio. Portbase funge da datahub per il commercio mondiale attraverso i porti olandesi, facilitando la connesione alla rete regionale dell'Europa nordoccidentale».

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