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27 maggio 2025, Aggiornato alle 16,11
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Infrastrutture - Logistica

Interporti determinanti per lo sviluppo dell'intermodalità: l'appuntamento annuale di UIR

Nel corso dei lavori, Claudio Ricci dell'Interporto Campano ha illustrato le attività e i programmi della struttura

Interporto Campano

È necessario completare in tempi certi i lavori di ammodernamento in corso sulla rete ferroviaria, per non correre il rischio che il trasporto intermodale perda definitivamente quote di traffico, e non riesca a soddisfare la domanda potenziale. Questo, in sintesi, l'allarme lanciato da UIR nel corso dell'annuale incontro dell'Unione Interporti Riuniti, giunto alla IV edizione ed organizzato a Venezia, da Interporto Rivers.   

Il calo del 3,2% registrato nel 2024, che segue il meno 16,5% nel 2023, del numero dei treni operati negli Interporti italiani nel 2023, sta ad indicare che i lavori sulla rete ferroviaria nazionale al momento stanno avendo un impatto significativo sul traffico. D'altro canto, il ruolo determinante degli interporti è testimoniato dal fatto che nel 2024 circa 40.000 treni intermodali hanno avuto origine o destinazione interportuale. Si tratta, quindi, dice UIR, di gestire questa fase transitoria in attesa del completamento previsto per il 2026. 

In linea generale, nel settore dell'intermodalità - per raggiungere gli obiettivi Ue e massimizzare gli investimenti - è cruciale considerare i terminal come un nodo fondamentale e studiare ulteriori meccanismi di incentivazione. Secondo UIR, per sostenere efficacemente il settore, si potrebbero prevedere misure simili anche per i terminal ferroviari, definibili come "terminal bonus", che comprendano gli aspetti delle manovre ferroviarie, non solo portuali, e della terminalizzazione. Proprio per sottolineare il ruolo cruciale degli interporti per l'evoluzione dell'intermodalità in Italia, Claudio Ricci dell'Interporto Campano ha illustrato i piani di sviluppo della struttura, seguito da Massimo Arnese (Interporto Novara) e da Giampaolo Serpagli (Interporto di Parma). 

Focus sull'Interporto Campano
I lavori di ammodernamento in corso sulla rete ferroviaria hanno avuto un impatto sicuramente, in generale, sul traffico. Gli investimenti di RFI grazie al Pnrr: 
1) da un lato, aprono grandi prospettive e fanno ipotizzare per il futuro un notevole sviluppo, 
2) dall'altro hanno prodotto notevoli criticità dovute alle interruzioni delle linee ferroviarie a causa dei cantieri aperti.

Occorre gestire questa fase transitoria, auspicando che sia rispettato il termine di completamento dei lavori, previsto nel 2026. Il rischio è che i benefici siano neutralizzati dalle attuali criticità e da eventuale allungamento dei tempi tanto da ottenere l'effetto contrario. Dobbiamo evitare che il malato "muoia" in ambulanza prima che giunga all'ospedale. La rete degli interporti, dal punto di vista infrastrutturale, è pronta a raccogliere la sfida dell'atteso sviluppo del traffico intermodale, che si avrà presumibilmente dopo il completamento dei lavori.

Le criticità attuali devono tramutarsi in opportunità: occorre pertanto favorire ed incentivare un maggiore coordinamento tra operatori e tra tutti gli attori del trasporto intermodale. Occorre considerare i terminal come nodi fondamentali e studiare meccanismi di incentivazione. Per sostenere efficacemente il settore, si potrebbero prevedere misure simili a misure come il FerroBonus e il Marebonus, anche per i terminal ferroviari, definibili come "terminal bonus", che sostengano le manovre ferroviarie e la terminalizzazione.