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19 luglio 2025, Aggiornato alle 14,44
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Rischio stop agli escavi nel porto di Napoli. Assiterminal: "No all'emendamento sui dragaggi"

Il provvedimento sarebbe necessario per fare spazio ai sedimenti di Bagnoli in vista dell'America's Cup. Ipotesi avversata anche da Uniport


Assiterminal esprime forte preoccupazione in merito alle ipotesi di utilizzo della cassa di colmata di Levante del Porto di Napoli per il conferimento dei sedimenti provenienti dal dragaggio dell'area di Bagnoli, nell'ambito dei preparativi per l'edizione 2027 dell'America's Cup. Per Assiterminal, che in questo caso si fa portavoce di buona parte del cluster marittimo del capoluogo campano, "tali ipotesi, attualmente oggetto di valutazione anche nell'ambito della conversione in legge del Decreto 96/2025, rischiano di compromettere in modo significativo la possibilità di avviare i lavori di escavo dei fondali del porto commerciale, attesi da anni e fondamentali per garantire la sicurezza e l'efficienza delle operazioni marittime".

"L'utilizzo della cassa di colmata per finalità diverse da quelle già pianificate – aggiunge Assiterminal in una lettera aperta inviata al Consiglio dei Ministri e direttamente ai ministri dei Trasporti, dell'Ambiente e dello Sport – metterebbe a rischio l'operatività del Porto di Napoli, con gravi ripercussioni sull'economia e sull'occupazione del territorio. Pur ritenendo di assoluto valore per la città e per l'Italia la possibilità di ospitare una manifestazione di respiro internazionale come l'America's Cup dobbiamo salvaguardare la piena funzionalità delle attività del porto, centro nevralgico dell'economia nazionale".

Intanto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che della struttura commissariale è il vertice, getta acqua sul fuoco e annuncia che "si sta lavorando bene con il governo" e che si cercherà "la soluzione tecnicamente più semplice". Ma la verità è che il tempo scarseggia, e le scelte più ovvie sono già motivo di scontro. L'ipotesi di utilizzare la cassa di colmata del porto di Napoli – una delle poche soluzioni immediatamente praticabili – è fortemente osteggiata, come detto, dagli operatori marittimi, che denunciano il rischio di paralisi per i dragaggi già programmati. E intanto le discariche fuori regione restano una via ipotetica, né certa né rapida.

Anche per Pasquale Legora de Feo, presidente di Uniport "le soluzioni che sarebbero state individuate per realizzare le opere necessarie all'America's Cup destano molte perplessità". La soluzione prospettata, precisa l'associazione, metterebbe infatti in ginocchio il porto di Napoli che da anni aspetta gli escavi per avere fondali adeguati alle navi commerciali privandolo degli spazi già individuati per collocare i materiali dragati. 

"Aspettiamo con ansia l'ultimazione dei cantieri del Pnrr proprio per eseguire quegli escavi che rappresentano la sopravvivenza per il porto e per attivare finalmente la Darsena di Levante – ricorda Legora de Feo –. Mettere in concorrenza fra loro due opere strategiche per la città di Napoli sarebbe un errore gravissimo – conclude Legora de Feo – e metterebbe a rischio la sopravvivenza di quella che a tutti gli effetti rappresenta la prima azienda della Campania. L'intero cluster marittimo-portuale napoletano è quanto mai compatto nel chiedere a Governo e Parlamento di individuare soluzioni alternative che coniughino la coesistenza di iniziative parimenti prioritarie per la città e non pregiudichino l'ultimazione di opere attese da anni e fondamentali per la crescita del porto di Napoli".
 

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