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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

In Sardegna il 27 per cento dei fondi per le Adsp italiane

Le opere sbloccate sono pari a 270 milioni. Il comitato di gestione dell'autorità portuale approva il bilancio di sostenibilità

(European Space Agency/Flickr)

Il comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) della Sardegna ha approvato il bilancio di sostenibilità, con un documento redatto da PricewaterhouseCoopers Business Services. Uno strumento previsto dagli obiettivi assegnati dal ministero delle Infrastrutture ai presidenti delle autorità portuali italiane che ripercorre le azioni fatte per l'ambiente, la parità di genere e la programmazione infrastrutturale sostenibile. Un bilancio non finanziario, stilato secondo i parametri dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Zero gli episodi di corruzione negli otto scali gestiti dall'autorità di sistema portuale, che complessivamente hanno movimentato 44 milioni di tonnellate di merce. Il 48 per cento dei fornitori del territorio sardo sono stati individuati con procedure ad evidenza pubblica, mentre sul lato ambientale l'autorità portuale dichiara di aver raggiunto il cento per cento sull'utilizzo di energia rinnovabile e sulla differenziazione dei rifiuti prodotti e raccolti, pari a 494 tonnellate annue. Al 2021 sono 79 i dipendenti all'attivo, 99 per cento dei quali a tempo indeterminato, con una componente femminile pari al 45,6 per cento. 

Il valore economico direttamente generato nel 2021 è pari a 52,5 milioni di euro, con una distribuzione all'esterno superiore ai 39 milioni. Le opere sbloccate valgono in tutto circa 270 milioni, cifra pari a circa il 27 per cento dell'importo totale delle risorse previste dalle autorità portuali italiane. 

L'autorità di sistema portuale della Sardegna rientra nel "Next rE-generation Ports" 2022-2026, ammesso al finanziamento dei fondi PNRR da parte del ministero della transizione ecologica e che vedrà realizzare entro il 2025 interventi per quasi 50 milioni di euro per l'abbattimento di 12 mila tonnellate annue di anidride carbonica, cui si sommeranno i benefici ambientali derivanti dall'elettrificazione delle banchine (cold ironing), alle quali il ministero delle Infrastrutture ha riservato uno stanziamento di oltre 70 milioni.

A fine 2021 è stato lanciato lo SUAMS, lo Sportello unico amministrativo del Mare di Sardegna, per consentire a cittadini e aziende di interagire con l'autorità portuale sempre più celermente e sostenibilmente tramite i contatti digitalizzati.

Adottato il Piano operativo di intervento di sistema 2022 (POI), documento finalizzato alla formazione professionale per la riqualificazione del personale delle imprese portuali. Per il 2022 il POI prevede lo stanziamento di 220 mila euro per una prima "formazione operativa", costituita da corsi specifici professionali (per gruisti, carrellisti, palisti, rallisti), oltre alla possibilità di acquisire patenti specifiche (C+E+CQC) indispensabili per la guida di mezzi portuali sulla viabilità ordinaria interna ed esterna dei porti, senza tralasciare corsi base di inglese utili allo scambio di comunicazioni porto-nave. 

"Il Bilancio di Sostenibilità ed i risultati conseguiti altro non sono che il frutto, oltre che del lavoro intenso e professionale di tutto il personale dell'Ente, anche di un dialogo costante e cristallino con il cluster portuale – spiega Massimo Deiana, presidente dell'autorità di sistema portuale dellla Sardegna - Un valore pubblico, quello generato, volto al miglioramento del benessere sociale della Comunità portuale e non solo, possibile grazie alla capacità organizzativa costruita gradualmente nei primi anni di mandato, alle preziose competenze delle risorse umane, alla rete di relazioni interne ed esterne, alla spiccata capacità nell'interpretare le istanze territoriali e nel dare risposte adeguate".

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Tag: sardegna