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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Il mare in tre domande a... Luigi Gatto

Un esperto di promozione territoriale ci spiega come valorizzare il patrimonio culturale e naturale di una comunità


di Marco Molino

Ti arrampichi sulle montagne del Cilento seguendo tra le nuvole i sentieri di calcare. Poi, ad una svolta ombreggiata, sposti con la mano un ramo d'ulivo e il mare ti esplode negli occhi. È il blu primordiale nel quale il promontorio letteralmente si precipita. Non puoi far altro che obbedire al suo richiamo incantatore. Scendi sulle sue rive per ri-conoscerlo e ri-conoscerti nei suoi spruzzi sugli scogli, nel suo orizzonte irraggiungibile.

Luigi Gatto, per tuffarsi e navigare in questo mare, i turisti arrivano dal resto d'Italia e dal mondo. Eppure basta fare un giro in barca per cambiare immediatamente prospettiva. Non è più solo il mondo marino a riempirci gli occhi e l'anima, ma ad incuriosirci è pure quel territorio che "scopriamo" proprio mentre solchiamo le onde. C'è tanta natura e storia da conoscere. Come possiamo e dobbiamo raccontarla?
«Imbarcarsi a Palinuro sul gozzo di un pescatore e raggiungere il largo in pochi minuti, abbracciando con lo sguardo il paesaggio che va da Marina di Camerota a Pisciotta, con i borghi collinari di Centola, San Nicola, San Mauro e Caprioli, costituisce, per chi la fa, un'esperienza di straordinario interesse e bellezza: ri-vivere la Terra dei Miti! È come se, su di uno schermo gigante, scorressero velocemente le immagini dei ‘passaggi' che nei secoli hanno lasciato tracce nel Cilento, dagli uomini del Neanderthal ai navigatori greci e romani, dai guerrieri lucani ai monaci basiliani, dai principi longobardi ai saraceni, dai nobili spagnoli ai soldati austriaci e francesi, dagli uomini del Risorgimento fino ai briganti, il tutto tra Capo Palinuro, il monte Bulgheria ed il monte Gelbison, nello scenario dalle mille sfumature di verde del Parco Nazionale del Cilento, Patrimonio Unesco dell'Umanità.
La Rete Info Point del Parco – costituita, con il patrocino dell'Ente Parco Cilento, da 20 agenzie di viaggio e tour operator, di cui l'agenzia Cilento Viaggi di Palinuro, che rappresento, funge da capofila – è solo uno dei ‘narratori' della straordinarietà del Cilento. La Rete accoglie giornalmente, nei venti sportelli diffusi sul territorio, centinaia e centinaia di visitatori, a cui presenta le bellezze naturali e la storia locale, oltre a distribuire materiale informativo. La partecipazione a Borse e Fiere turistiche, il moltiplicarsi di collaborazioni tra gli enti locali e l'Università di Salerno, i gemellaggi, in Italia ed all'estero, gli scambi culturali, i diversi portali turistici, costituiscono altre iniziative (da raccordare!) che contribuiscono a far conoscere e promuovere il nostro bel territorio».

Per promuovere e valorizzare adeguatamente un territorio è necessaria una intelligente cooperazione tra i diversi soggetti che ci vivono e ci lavorano, tra i privati e le istituzioni locali. Ma talvolta manca la coscienza di un bene che potrebbe arricchire (spiritualmente e materialmente) tutta la collettività. Come risvegliare questa consapevolezza?
«È già qualche anno che, grazie all'uso sempre più diffuso di internet ed alla organizzazione di manifestazioni come il Premio Giornalistico Nazionale Cilento, che i residenti, attraverso servizi televisivi e giornalistici, stanno prendendo sempre più coscienza della bellezza e del valore del Cilento e dei propri paesi. Se a tutto ciò aggiungiamo la sinergia pubblico-privato – che proprio in questi giorni ha finalmente visto la creazione di un tavolo tecnico di programmazione e coordinamento presso l'Ente Parco, con il coinvolgimento di tutta la filiera turistica – direi che, così operando, siamo sulla buona strada per la valorizzazione e promozione del territorio».

La riscoperta del mito e la difesa dell'ambiente naturale, gli antichi mestieri e le tradizioni gastronomiche. Idee nuove per far riemergere un patrimonio antico. Quali sono i più interessanti progetti in corso o in cantiere?
«Il recupero e la fruizione del Cenotafio di Palinuro, il Museo-Casa dell'Emigrante presso il Borgo abbandonato di San Severino di Centola (primo passo verso un Parco della Memoria), il riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità (in corso) delle Grotte Preistoriche di Marina di Camerota, la salvaguardia dei siti di nidificazione delle tartarughe marine lungo la costa, l'impulso alla Dieta Mediterranea, il rivitalizzare alcune attività artigianali (ad esempio, mastro d'ascia), sono solo alcuni dei progetti in fase di realizzazione - per uno sviluppo sostenibile di questo angolo di Cilento che ancora non ha visto espresse tutte le sue potenzialità - a cui associazioni, operatori pubblici e privati stanno lavorando, con il sostegno di una comunità sempre più orgogliosa e consapevole dell'appartenenza ad una terra fortunata».

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Luigi Gatto è un operatore turistico da sempre impegnato nella promozione culturale e nella valorizzazione del territorio cilentano. Laureato in lingue presso l'Istituto Universitario L'Orientale di Napoli, negli anni '90 è stato assessore al Turismo del Comune di Pisciotta. In passato animatore di trasmissioni televisive ed iniziative editoriali, è attualmente direttore tecnico dell'agenzia Cilento Viaggi di Palinuro. È inoltre presidente dell'associazione agenzie di viaggio e tour operator del Parco Nazionale del Cilento, Diano ed Alburni - Infopoint del Parco, coordinatore del Premio giornalistico nazionale Cilento e della manifestazione  "Pisciotta, muri dipinti". Nel 2000 ha promosso il gemellaggio tra la Comunità Montana Lambro Mingardo e la città di Hazleton, in Pennsylvania, e in più presiede l'associazione Cilento-Ellis Island. È l'animatore del Museo-Casa dell'Emigrante cilentano e del Centro Documentazione/Biblioteca "Domenico Chieffallo" a San Severino di Centola. Per la rivista Cronache Cilentane cura l'inserto "Una finestra su Pisciotta" dell'Osservatorio Pisciotta. Nel 2017 ha ricevuto il Premio Internazionale Arte Cultura Turismo Palinuro, e nel 2018 il Premio Camera Commercio di Salerno "Imprese Storiche del Salernitano"