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15 dicembre 2025, Aggiornato alle 15,02
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Cultura - Eventi

"MedCoral Guardians": Marevivo in azione nell'AMP di Punta Campanella

Avviata nell'Area Marina Protetta un'attività di monitoraggio e restauro della Cladocora caespitosa, una specie endemica del Mediterraneo


La scomparsa delle barriere coralline non è solo un dramma ecologico, ma il primo "punto di non ritorno" climatico a livello globale: coprono solo l'1% dei fondali ma più del 25% della vita marina, dipende, da questi preziosi organismi e la loro scomparsa sta mettendo in pericolo l'equilibrio dell'intero ecosistema marino. Tra gli animali più antichi del Pianeta, i coralli hanno resistito a ben cinque estinzioni di massa, eppure, rischiano di non sopravvivere all'attuale crisi climatica. Per contrastare questa emergenza, Fondazione Marevivo ha lanciato "MedCoral Guardians", il primo progetto di tutela dei coralli del Mediterraneo che ha l'obiettivo di promuovere più consapevolezza tra cittadini, studenti, turisti e subacquei mediante attività di sensibilizzazione, educazione ambientale e iniziative di ricerca scientifica. 

Nell'ambito del progetto, già realizzato nell'AMP di Ustica con il supporto di The Nando and Elsa Peretti Foundation, Marevivo, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell'Università di Napoli Federico II, ha avviato nell'Area Marina Protetta di Punta Campanella un'attività di monitoraggio e restauro della Cladocora caespitosa, una specie endemica del Mediterraneo nota come "madrepora a cuscino", tra i principali organismi costruttori dell'ecosistema marino. 

Stamani, presso il Centro Recupero Tartarughe e Biologia Marina dell'AMP, situato al porto Marina della Lobra a Massa Lubrense, sono intervenute Raffaella Giugni, segretario generale di Marevivo, Carmela Guidone, direttore pro tempore dell'AMP e Alberto Colletti, ricercatore dell'Università Federico II di Napoli, per presentare il progetto e mostrare dal vivo il primo impianto, contenente 13 frammenti di Cladocora, che verrà posizionato oggi stesso in un sito idoneo già individuato. L'operazione prevede in tutto 12 impianti, per un totale di 156 frammenti di corallo che verranno ripristinati attraverso delicate operazioni di restauro. A seguire, il presidente dell'Area Marina Protetta di Punta Campanella, Lucio Cacace, ha chiuso la conferenza stampa con i saluti istituzionadi.  

Tra i presenti, anche una scolaresca di Massa Lubrense in rappresentanza degli oltre 700 studenti delle scuole secondarie di primo grado del territorio che, durante l'anno scolastico, prenderanno parte ai laboratori didattici organizzati nell'ambito del progetto "MedCoral Guardians". Guidati dagli operatori di educazione ambientale dell'Area Marina Protetta, alunni e alunne potranno approfondire la conoscenza dei coralli del Mediterraneo, le minacce che ne mettono a rischio la sopravvivenza e riflettere sui comportamenti virtuosi da adottare per preservare questi delicati organismi.

In particolare, nell'AMP di Punta Campanella, oltre ai coralli, l'iniziativa punta a salvaguardare anche le foreste di Cystoseira, un'alga bruna molto importante dal punto di vista ecologico, in netta regressione in tutto il Mediterraneo a causa delle forti pressioni antropiche e di fattori come inquinamento, urbanizzazione, sviluppo costiero, eutrofizzazione, surriscaldamento globale e arrivo di specie invasive.