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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Logistica

Il 14 dicembre governo e autotrasporto a confronto

Si terrà a Roma, al ministero delle Infrastrutture, il tavolo delle associazioni di categoria. Trasportounito vuole una riforma radicale del settore

(Rab Lawrence/Flickr)

Per l'autotrasporto merci è necessario l'avvio di una riforma radicale che tenga conto dei processi di concentrazione in atto nel settore della logistica, e al tempo stesso, dei rischi che incombono su centinaia di imprese storiche dell'autotrasporto, condizionate da una normativa anacronistica e da una struttura di mercato che «sembra disegnata ad hoc per decretare la crisi finanziaria e quindi il fallimento delle aziende che tutt'oggi rappresentano, con una quota superiore all'80 per cento, la struttura portante del trasporto merci italiano». Sarà questo il tono con cui i rappresentanti di Trasportounito si siederanno al tavolo di confronto del settore convocato dal ministero delle Infrastrutture per mercoledì 14 dicembre. Alla riunione, che sarà presieduta dal ministro Matteo Salvini e dal viceministro Edoardo Rixi, parteciperanno le associazioni di categoria, tra cui anche la Fai-Conftrasporto.

«Occorre superare con coraggio - afferma Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito - la logica dei contributi a pioggia, per altro spesso vanificati da una macchina burocratica che ne ritarda i benefici alle aziende; va invece compiuta una scelta di riforma globale che traguardi una semplificazione nell'operatività del settore, garantisca gli investimenti e regoli le distorsioni nei rapporti di un mercato, che, all'insegna del dumping tariffario e dei ritardi nel pagamento del servizio,  sacrifica la qualità dei servizi e la sicurezza stradale". Secondo Trasportounito, non sono più accettabili rinvii: è indispensabile predisporre un automatismo che ribalti con certezza sulla merce i maggiori costi dell'autotrasporto e riformare parallelamente le vecchie disposizioni che non hanno mai funzionato (retribuzione attese al carico/scarico, i tempi di pagamento) per consentire all'autotrasporto di operare in una logica di mercato non distorta. L'Italia e il suo governo – conclude Longo – devono rendersi conto che sulle strade si gioca una buona parte della competitività del sistema Paese: senza un rafforzamento del comparto, l'Italia è destinata a diventare sempre più debole anche nei rapporti commerciali europei, subendo senza capacità di reazione l'imposizione dei pacchetti di mobilità dell'Unione europea».

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