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30 aprile 2024, Aggiornato alle 09,48
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I 120 porti container del mondo

Un quarto sono scali di Cina e Stati Uniti, rispecchiando la geopolitica. Il primo porto europeo è Amburgo. Tutto il resto è trasbordo


di Paolo Bosso 
 
La geopolitica mondiale si rispecchia fedelmente nei porti. Stati Uniti e Cina, le due grandi potenze del globo, si contengono anche il numero di porti che fanno di più nel tipo di traffico che caratterizza gli importatori e gli esportatori non tanto di materie prime quanto di oggetti di consumo, e che vengono trasportati nella forma con cui tutti riconoscono i porti commerciali: il container. 
La rivista inglese Container Management ha stilato nel suo ultimo numero la classifica dei primi 120 porti container del mondo (dati resi noti pubblicamente da Puertos del Estado, l'organismo pubblico del governo che dirige i porti della Spagna).
In questa classifica Stati Uniti e Cina rappresentano insieme un quarto dei porti (se ad essi aggiungiamo il Giappone la quota sale al 30%), un numero considerevole se si tiene conto che tutti gli altri paesi della lista sono presenti in media con un paio di porti, e stiamo parlando di paesi che di porti se ne intendono: Olanda, Germania, Belgio, Spagna, Italia, Grecia. 
 
 
I primi dieci porti del mondo
Sono tutti in Oriente, ad eccezione di un porto, e sono quasi tutti cinesi (sette su dieci). Il podio è Shanghai (Cina), Singapore (Singapore), Shenzhen (Cina), seguito da Hong Kong (Cina), Busan (Corea del Sud), Ningbo (Cina), Qingdao (Cina), Guangzhou (Cina), Dubai (Emirati Arabi), Tianjin (Cina).
Il primo porto europeo è Rottedam, che si trova all'11° posto.

La classifica per Stati
La classifica per paesi vede al primo posto la Cina con 16 porti, seguita da Usa con 15 e dal Giappone con 6. La Spagna ne vanta, unica in Europa e insieme alla Corea del Sud, addirittura 4 (Algeciras al 30°, Valencia al 31°, Barcellona al 78°, Las Palmas al 110°) seguita dall'Italia con 3 (Gioia Tauro al 44°, Genova al 70°, La Spezia al 96°) e da Olanda, Grecia, e Germania che sono presenti con un porto a testa, il Belgio con due. Infine, per quanto riguarda il resto dei paesi con un solido sistema portuale (Vietnam, Indonesia, Malesia, Tailandia, Cile, Arabia Saudita, Egitto, Brasile, Taiwan) si contano non più di un porto a testa nella classifica.
Questa distribuzione per singolo stato può già portare a una prima considerazione. Escludendo Stati Uniti e Cina in quanto potenze mondiali, notiamo che tutti i paesi con un sistema portuale internazionale segnano pochi porti in questa top 120, mentre i paesi che segnano più porti nella graduatoria sono quelli che hanno meno collegamenti diretti con i traffici internazionali. Per esempio, il sistema portuale nordeuropeo è basato su pochissimi e fortissimi porti e conta pochi porti nelle prime 120 posizioni, mentre in sud Europa la situazione è inversa: tanti porti con tanto traffico per lo più di trasbordo.

Nella foto in alto, un terminal container a Singapore