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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Grandi navi fuori da Venezia, al via concorso di idee che guarda al 2023

Autorità portuale lancia bando per realizzare approdi fuori dalla Laguna. Fino al 31 dicembre 2021 le proposte, che diventeranno progetti entro il 2022, che vedranno un vincitore entro giugno 2023

(Jean-Pierre Dalbéra/Flickr)

Dopo l'avviso di pre-informazione di qualche settimana fa, l'Autorità portuale di Venezia pubblica il bando, chiamato "concorso di idee", per raccogliere le proposte progettuali di realizzazione e gestione di nuovi punti di attracco fuori dalla Laguna per le navi da crociera, così da eliminare definitivamente il transito in città.

Leggi il bando

È l'ultima, ennesima iniziativa per delocalizzare gli approdi delle grandi navi nella delicata laguna veneta, dopo il decreto "anti-inchini" che nel 2013, all'indomani dell'incidente della Costa Concordia, vietava l'ingresso di navi di una certa stazza ma che di fatto non è mai stato applicato visto che, appunto, non ci sono approdi alternativi. Per questo l'Autorità di sistema portuale (Adsp) dell'Adriatico Settentrionale metterà a disposizione dei partecipanti tutto il materiale progettuale proposto e discusso negli ultimi otto anni, «così da consentire ai partecipanti di comprendere fino a dove siamo arrivati e superare, in termini tecnologici, operativi e logistici, le soluzioni finora ipotizzate», ha detto il presidente dell'Adsp, Fulvio Lino Di Blasio.

La call internazionale si articola in due fasi. La prima, che si concluderà il 31 dicembre, prevede la presentazione delle proposte ideative, dopodiché l'Adsp nominerà una commissione di cinque esperti in ingegneria dei trasporti, opere portuali, economia, che selezionerà le prime tre proposte. La seconda fase prevede l'elaborazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica, e terminerà il 31 dicembre del 2022. Infine, entro il 30 giugno 2023 la commissione nominerà il progetto vincitore.

l bando è previsto dal decreto legge del primo aprile 2021 (n. 45 convertito nella legge 75 del 17 aprile 2021) e serve a raccoglie proposte fattive, tecniche, economicamente sostenibili e riguarderanno anche gli approdi delle navi portacontainer, per «salvaguardare l'unicità e le eccellenze del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del suo territorio», si legge in una nota dell'Adsp.

I requisiti progettuali previsti dal bando sono tre:
• garantire l'operatività e la sicurezza della navigazione anche in condizioni meteo-marine avverse e garantire la sostenibilità dal punto di vista ambientale, energetico e paesaggistico;
• prevedere il collegamento ai nodi di interscambio terrestri e alle reti TEN-T; 
• garantire l'accoglienza di servizi transoceanici container (porto Gateway e transhipment) e per la crocieristica (Home Port).

L'opera portuale deve essere realizzata fuori dalle acque protette della Laguna, ovvero di fronte all'arco costiero regionale veneto e non oltre le acque territoriali nazionali.Il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili riconoscerà un rimborso spese di  di 2,2 milioni di euro, da ripartirsi tra i tre soggetti che completeranno la progettazione di fattibilità tecnica ed economica.

Sono ammesse a prendere parte al bando internazionale tutte le società di progettazione, anche in forma di aggregazione temporanea di impresa (ATI), che abbiano registrato un fatturato di almeno 10 milioni di euro negli ultimi tre anni e che dimostrino di aver progettato opere dal valore minimo di 500 milioni negli ultimi dieci anni di attività. Il responsabile unico del procedimento è Antonio Revedin, direttore Pianificazione Strategica e Sviluppo dell'Adsp di Venezia.

Di Blasio ha parlato di un concorso di idee «pensato per salvaguardare la funzione di home port e gateway del porto di Venezia, a cui è legato il rilancio economico e occupazionale non solo della città e dell'intero ecosistema logistico ma anche della Regione e di tutelare Venezia come patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale dell'umanità. Il progetto che scaturirà dal bando, che fa riferimento per la prima volta in Italia all'art. 156 comma 7 del Codice dei Contratti Pubblici, dovrà essere realmente innovativo e sostenibile per traguardare l'attività portuale nel ventunesimo secolo.

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