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02 novembre 2024, Aggiornato alle 18,30
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Cultura

Gioia Tauro, i pellegrini di Sant'Antonio da Padova visitano il porto

In pellegrinaggio da giugno a ottobre, undici frati della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi hanno incontrato l'autorità portuale

Foto di gruppo dei pellegrini di Sant'Antonio di Padova con i dipendenti dell'autorità portuale di Gioia Tauro

Undici pellegrini dell'Ordine di Sant'Antonio di Padova dei Frati Minori hanno fatto tappa stamattina al porto di Gioia Tauro, visitando l'autorità di sistema portuale del Tirreno Meridionale e dello Ionio. Un gruppo che rientra nel pellegrinaggio che i frati dedicano al santo dal 30 giugno fino al 9 ottobre, attraversando l'Italia in un evento organizzato dalla diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, suffraganea dell'arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. L'iniziativa è promossa dalla Pontificia Basilica del Santo di Padova, dal ministro provinciale della Provincia Religiosa Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali e dall'associazione "Il Cammino di Sant'Antonio di Padova". 

Nell'attraversare 1,800 chilometri i frati portano la reliquia "ex ossibus" di Sant'Antonio di Padova, al fine di testimoniare e rinnovare la presenza del santo tra i fedeli.  Gli undici fedeli sono stati accolti dal presidente dell'autorità portuale, Andrea Agostinelli, e da don Gildo Albanese, cappellano del porto, raccogliendosi in preghiera insieme ai dipendenti dell'ente. 

«Nell'evidenziare l'importanza che il porto di Gioia Tauro ricopre per l'intera Calabria, in quanto offre lavoro a 3000 persone, tra dipendenti diretti e dell'indotto, è stata sottolineata la funzione di legalità svolta dallo scalo portuale che si pone come alternativa occupazionale alla malavita», si legge in una nota dell'autorità di sistema portuale.