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24 aprile 2024, Aggiornato alle 09,01
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Infrastrutture

Fincantieri, Eni e Terna produrranno energia dal mare

Insieme a Cassa depositi e prestiti progetteranno un sistema più efficiente, su scala industriale, per produrre cassoni programmabili con le onde

Ferraris, Palermo, Bono e Descalzi

a cura di Paolo Bosso

Un sistema innovativo - basato su un volano programmabile - di conversione inerziale del moto ondoso in elettricità, con l'obiettivo di spingere questa tecnologia verso una nuova fase, quella della diffusione su scala industriale. Lo progetteranno Fincantieri, Eni e Terna che venerdì, all'Eur di Roma, hanno firmato un accordo non vincolante, a cui ne seguiranno altri più dettagliati. Il progetto pilota si chiama inertial sea wave energy converter (ISWEC) e segue di qualche settimana l'installazione di un primo impianto più piccolo di questo tipo, lo spin-off wave for energy realizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino, che sta alimentando il sito offshore di Eni al largo di Ravenna.

Come funziona ISWEC
Inertial Sea Wave Energy Converter è sostanzialmente un cassone galleggiante che beccheggia. L'energia, come spiegato dettagliatamente dai progettisti, viene prodotta da un volano al suo interno che, ed è questo il particolare innovativo, può essere programmato sintonizzandolo all'intensità delle onde. Tramite le previsioni meteo è possibile programmare il motore di spin del volano, così da ricavare quanta più energia possibile a seconda del mare che c'è, ottenendo il massimo di efficienza. Le componenti meccaniche non sono immerse in acqua, riducendo l'usura. Lo ISWEC già installato al largo di Ravenna è lungo 15 metri e largo otto, con un'altezza di 4,5 metri e un pescaggio di 4. È composto da due gruppi giroscopici con una potenza elettrica di 130 kW (lo spin-off si muove intorno ai 50kW). Il cuore è il sistema di regolazione di velocità dei giroscopi. Eni, Fincantieri, Terna e Cdp studieranno la possibilità di realizzare sistemi ancora più grandi, capaci di alimentare altri impianti oltre a quelli offshore.

Le fasi del progetto
In una prima fase, l'accordo prevede l'ingegnerizzazione della costruzione, installazione e la manutenzione dell'ISWEC. Questa fase porterà alla progettazione e alla realizzazione entro il 2020 di una prima installazione industriale collegata a un sito di produzione offshore Eni. Parallelamente, si valuterà l'estensione della tecnologia su altri siti italiani, in particolare vicino le piccole isole minori, realizzando impianti industriali. Secondo i partner, le caratteristiche di ISWEC consentirebbero di superare i vincoli che hanno fin qui limitato la diffusione della produzione di energia elettrica dal moto ondoso.

Una squadra di competenze
Eni metterà a disposizione la piattaforma, il know-how tecnologico e industriale; Cassa depositi e prestiti studierà le forme di finanziamento e promuoverà il progetto. Fincantieri contribuirà con le competenze navalmeccaniche, ottimizzando le fasi di progettazione esecutiva, costruzione e installazione delle unità di produzione. Infine, Terna si occuperà della connessione dell'impianto alla rete elettrica, inclusa l'integrazione con i sistemi ibridi tramite la generazione convenzionale, gli impianti di produzione fotovoltaici e i sistemi di stoccaggio.

Il progetto è stato firmato dagli amministratori delegati di Cassa depositi e prestiti, Fabrizio Palermo; di Fincantieri, Giuseppe Bono; di Terna, Luigi Ferraris e di Eni, Claudio Descalzi. Tutti e tre hanno sottolineato l'importanza di un accordo che manifesta la collaborazione fra tre eccellenze italiane, contribuisce all'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile e alla diffusione di questa tecnologia sperimentale.