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10 dicembre 2024, Aggiornato alle 20,43
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Emissioni, Ecsa e Ics su proposte Ue: "Meglio una soluzione internazionale per il trasporto marittimo"

Le associazioni armatoriali notano una mancanza di coerenza tra alcune delle norme previste dal pacchetto


Il mondo dello shipping accoglie con qualche perplessità l'adozione da parte della Commissione europea del nuovo pacchetto di proposte per rendere le politiche dell'Ue in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e fiscalità idonee a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 (FITfor55).

L'International Chamber of Shipping (Ics) ha rilasciato una critica dichiarazione a seguito della proposta estensione da parte della Commissione europea delle emissioni del sistema comunitario di scambio (ETS) per coprire il settore delle spedizioni internazionali. "Oltre che come esercizio ideologico di aumento delle entrate – ha sottolineato Guy Platten, segretario generale di Ics –, che sconvolgerà notevolmente i partner commerciali dell'Ue, è difficile vedere cosa otterrà l'estensione dell'ETS dell'Ue alla navigazione verso la riduzione di Co2, in particolare poiché la proposta copre solo circa il 7,5% delle emissioni globali del trasporto marittimo. Questo potrebbe seriamente rimandare i negoziati sul clima per il restante 92,5% delle emissioni dei trasporti marittimi".

Anche l'Ecsa (European Community Shipowners' Association) non nasconde i dubbi sulle nuove proposte Ue. "Riconoscendo che la crisi climatica è una delle più grandi sfide umanitarie, economiche e ambientali che le nostre società stanno affrontando – riconosce in un comunicato l'Ecsa – gli armatori europei notano una mancanza di coerenza tra alcune delle proposte del pacchetto che potrebbe minare i suoi obiettivi ambientali. "Anche se avremmo preferito una soluzione internazionale per il trasporto marittimo, accogliamo con favore la maggiore ambizione climatica dell'Ue e riconosciamo che il trasporto marittimo dovrebbe contribuire con la sua giusta parte ad affrontare la crisi climatica, anche a livello dell'Ue", ha affermato Claes Berglund, presidente dell'Ecsa.
 

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