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02 dicembre 2024, Aggiornato alle 15,40
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Crisi Mar Rosso, trasporto acciaio rincara del 150 per cento

La maggior parte dell'acciaio importato in Italia ed Europa passa per Suez. Attualmente il costo è di 3 mila dollari per TEU. A dicembre scorso era di 1,200 dollari


A distanza di circa tre mesi dall'inizio della crisi del Mar Rosso e del canale di Suez il costo del trasporto dell'acciaio via mare dall'Asia all'Europa è cresciuto, rispetto a dicembre 2023, del 150 per cento. La situazione del Mar Rosso mette in crisi rotte commerciali fondamentali per l'intera manifattura italiana ed europea. Considerando l'utilizzo strategico dell'acciaio nei settori dell'automotive, delle costruzioni e dell'ingegneria meccanica, i flussi di acciaio sono un affidabile termometro per misurare l'impatto della crisi sul sistema economico nel suo complesso.

Per l'acciaio che tradizionalmente passava per il Mar Rosso, spiega l'associazione di categoria Assofermet Acciai, il prezzo medio del trasporto in navi portacontainer è passato da 1,200 dollari (dicembre 2023) a circa 3 mila dollari per TEU (in un container da venti piedi a pieno carico vengono trasportate 25 tonnellate di acciaio). Questo perché è la navigazione ad essersi allungata, visto che tutte le principali compagnie di navigazione di navi portacontainer continuano a scegliere di aggirare Suez passando dal Capo di Buona Speranza per evitare il Mar Rosso, dove i mercantili sono presi di mira dal gruppo militare yemenita degli Houthi.

La situazione è invece molto diversa per le navi break bulk, quelle che trasportano acciaio sfuso e non in container. «Generalmente - spiega Alberti - per queste navi continua a essere più conveniente passare per Suez. I costi principali del Mar Rosso per la tratta estremo oriente-Mar Mediterraneo sono il pedaggio dovuto all'autorità dell'Egitto e l'aumento del premio assicurativo. Indicativamente, per una nave di 50 mila tonnellate di portata il pedaggio si aggira intorno ai 190 mila dollari per ogni passaggio e il premio assicurativo è di circa 150 mila dollari per ogni nave. Tuttavia, per le imbarcazioni break bulk passare dal Capo di Buona Speranza avrebbe dei costi ancora maggiori.

In questi ultimi mesi il picco nel trasporto dell'acciaio è stato di 5,300 dollari per TEU, raggiunto a fine gennaio, mentre nel corso del mese di febbraio il costo è costantemente diminuito. «È stato soprattutto l'effetto speculativo delle compagnie di trasporto, oggi notevolmente ridimensionato, a giustificare gli aumenti visti per tutto il primo mese dell'anno», spiega Gian Pietro Alberti, membro di Assofermet Acciai. «La situazione continua comunque a essere fortemente volatile e imprevedibile, perché i prezzi dei noli cambiano repentinamente e rendono impossibile ipotizzare l'evoluzione dei costi da un giorno all'altro».

Una giornata di navigazione per una nave portacontainer tra i 10 mila e i 24 mila TEU di capacità costa tra i 150 mila e i 200 mila dollari. All'effetto sui prezzi si aggiunge l'aumento dei tempi di trasporto: per trasportare acciaio dai Paesi extra-UE dell'estremo oriente sono necessari dai 15 ai 25 giorni in più rispetto ai 30 giorni di prima dell'inizio della crisi.

La maggior parte dell'acciaio esportato in Italia e in Europa passa proprio attraverso il canale di Suez. Nel corso del 2023, in linea con gli anni precedenti, alcuni dei Paesi che hanno esportato più acciaio in Italia e nell'Unione europea sono stati India, Cina, Vietnam, Giappone, Taiwan e Corea del sud: tutti Paesi che tradizionalmente transitavano per il Mar Rosso. Complessivamente hanno esportato nel 2023 5,48 milioni di tonnellate di acciaio, vale a dire il 73,8 per cento del totale dell'acciaio importato in Italia da Paesi extra-Ue (7,42 milioni di tonnellate). Una tendenza simile è valida per l'intera Unione europea: dagli stessi sei Paesi sono arrivate 16,14 milioni di tonnellate su 29,3 milioni di import globale complessivo (dati Eurometal-Assofermet). La maggior parte dell'acciaio esportato in Ue e in Italia, dunque, transita proprio per Suez. Con 1,3 milioni di tonnellate, in particolare, è l'India il Paese ad aver esportato più acciaio in Italia lo scorso anno, seguita dalla Cina con 1,1 milioni di tonnellate. Complessivamente, nel 2023 c'è stata un'impennata del 62 per cento rispetto al 2022: due anni fa, i sei Paesi analizzati hanno esportato nella Penisola 3,3 milioni di tonnellate di acciaio.

Tag: economia