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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Crisi Mar Rosso, per gli esperti durerà ancora

Riunione alla Farnesina per il primo tavolo interministeriale dopo il lancio della missione europea "Aspides". Al centro, la protezione strategica dei mercantili

(European Union Naval Force Operation Atalanta/Flickr)

Oggi a Roma, alla Farnesina, si è tenuta la prima riunione congiunta tra il ministero degli Affari Esteri e quello delle Imprese per discutere della crisi del Mar Rosso. Tra i partecipanti anche il cluster marittimo italiano con il presidente di Confitarma, Mario Mattioli. C'erano, tra gli altri: Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti; Emanuele Grimaldi, presidente dell'International Chamber of Shipping; e Umberto Guidoni, co-direttore generale Ania.

Prima dell'attuale crisi nel Mar Rosso, i flussi commerciali dell'Italia attraverso il Canale di Suez erano pari a circa 148 miliardi di euro, ovvero il 42,7 per cento del commercio estero via mare del Paese e l'11,9 per cento del totale del commercio estero. Nonostante Aspides, l'operazione difensiva di sicurezza marittima dell'Unione europea nel Mar Rosso per contrastare gli attacchi degli Houthi scortando i mercantili in transito, gli armatori hanno sottolineato come la situazione nell'area è ancora molto grave e mette quotidianamente in pericolo gli equipaggi, incidendo sempre più sulla catena di approvvigionamento europea e sulla sicurezza economica generale. Alcuni analisti sono del parere che questa situazione sia destinata a perdurare indipendentemente dalla crisi del Medio Oriente, con un profondo impatto sulla catena logistica del Mediterraneo, in particolare per i porti e le catene logistiche italiane. 

«La sicurezza economica è sempre più l'asset su cui dovrà muoversi la nostra Italia e la nostra Europa, in un contesto globale in cui insistono vari fattori di rischio come conseguenza del conflitto nel Medio Oriente», ha affermato il ministro delle Imprese, Adolfo Russo. «I valori economici legati alla crisi nel Mar Rosso sono elevatissimi: basti considerare che la rotta marittima attraverso il Canale di Suez è cruciale per le esportazioni del Made in Italy. Ulteriore preoccupazione riguarda il rischio di una diversione del traffico dall'Asia all'Europa, a scapito del sistema portuale italiano e dell'economia ad esso collegata».

«Il governo - si legge in una nota della Farnesina - è al lavoro per scongiurare il rischio che le conseguenze della crisi divengano strutturali e per salvaguardare la centralità del nostro Paese nelle rotte logistiche globali, confermando il nostro ruolo di piattaforma logistica dell'Europa al centro del Mediterraneo. Ciò anche con un'azione di sensibilizzazione dei nostri partner internazionali, in particolare attraverso la Presidenza italiana del G7. In proposito, la riunione di luglio dei Ministri del Commercio del G7 a Reggio Calabria, che sarà presieduta dal Ministro Tajani, servirà a dare una specifica attenzione politica proprio agli effetti della crisi del Mar Rosso».

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Tag: economia