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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Coronavirus, un "attestato di rischio" per le merci

Ministero dei Trasporti e Protezione civile stanno lavorando a delle linee guida da far emanare dal ministero della Salute. Confetra: "Riunione incoraggiante"


Un attestato di rischio che indichi chiaramente che la merce non è contaminata. È l'ultima misura in discussione nell'ultimo incontro tra il ministero dei Trasporti e la Protezione civile. «La richiesta unanime di chiarire la mancanza di rischio contagio tramite la merce sarà recepita con linee guida che dovranno essere emanate dall'apposito comitato tecnico-scientifico che opera a supporto del ministero della Salute», ha spiegato il direttore generale di Confetra, Ivano Russo, secondo cui la riunione è stata «molto propositiva e concreta»  e che una situazione straordinaria come questa impone che «gli iter legislativi per l'emanazione di questi provvedimenti devono seguire una strada d'emergenza».

Parallelamente ci sarà una sorta di vademecum per i comportamenti da tenere nei luoghi di lavoro al fine di tranquillizzare le imprese e spingerle ad avere comportamenti razionali e non dettati dal paranoia. Saranno inoltre migliorate le norme che riguardano l'entrata e l'uscita delle merci dalle zone rosse in Lombardia e Veneto, anche al fine di semplificare le procedure autorizzative necessarie.

Entra quindi all'opera quella task force richiesta da più parti, tra cui Confetra, la quale sottolinea come per i controlli merci, sia in importazione che esportazione, da porti e aeroporti, la situazione sia ancora molto delicata perché il personale degli uffici sanitari sta lavorando oltre le proprie capacità, senza dimenticare che prima del Coronavirus l'organico era già sottodimensionato e deve fare i conti con l'entrata in vigore del nuovo Regolamento comunitario sui controlli, a cui mancano i decreti operativi.

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