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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Infrastrutture

Confetra Liguria: "Non abbiamo tempi certi per le opere"

Laghezza: "L'emergenza genovese ha accelerato i lavori. Perché non si fa lo stesso con l'ordinaria amministrazione?"

Uno scorcio di Genova (lauraguglielmi.it)

«In quanto operatori del settore ci troviamo quotidianamente costretti a confrontarci con una clientela che ci chiede risposte certe in termini di efficienza, costi e tempi del trasporto. È ora necessario che anche le istituzioni diventino protagoniste di un'operazione serietà, ovvero che ci mettano la faccia». Il presidente di Confetra Liguria, Alessandro Laghezza, chiede tempi certi per la realizzazione delle infrastrutture, portuali e stradali, della città di Genova. L'emergenza del Ponte Morandi è sfociata nella messa a punto di dieci opere per 125 milioni destinate in tre anni a cambiare la viabilità del porto di Genova: perché non c'è la stessa celerità anche nell'ordinaria amministrazione?

Confetra Liguria vorrebbe che la Regione Liguria, «che in questi mesi si è dimostrata più proattiva e reattiva», convochi questo tavolo di confronto, entro e non oltre la fine di quest'anno e che da questo confronto scaturisca una tabella Excel: «nella prima colonna il nome dell'opera, quindi lo stato attuale dei lavori e del cantiere, la percentuale di realizzazione, i tempi per l'ultimazione dell'opera e la data presumibile di entrata in funzione».

Velocità che diventà «priorità assoluta» per il sistema Paese e per «la regione logisticamente più determinante». Priorità alla certezza sui tempi di realizzazione di opere in grado di imprimere una svolta operativa in termini di efficienza a tutto il sistema logistico nazionale. Con un sistema autostradale ligure che ha conquistato e consolidato il primato di maglia nera per il tasso di incidentalità, superiore di quattro punti a quello medio del sistema Paese, «è venuto il momento di uscire dal dibattito oggettivamente di bassissimo profilo fra il fare e il non fare e affermare con assoluta certezza che le opere vanno fatte e vanno fatte in tempi certi», continua Laghezza. 

«Il caso del Ponte Morandi - prosegue Laghezza - ha dimostrato come la capacità di reazione alle emergenze, nonché quella di aver garantito alle controparti certezze sui tempi di realizzazione delle strade alternative, ma anche sui tempi di demolizione e ricostruzione del ponte, abbiano reso possibile un miracolo per il porto di Genova: la salvaguardia e la fiducia della sua clientela e quindi una ripresa dei traffici anche quando le difficoltà causate dalla tragedia del Morandi erano quotidianamente tangibili». Secondo il Presidente di Confetra Liguria è ora necessario che le istituzioni accettino una sfida ancora più importante, con la stessa volontà del fare e con la stessa serietà in termini di impegni. «Basta promesse generiche e specialmente basta incertezze». «Chiedo anche alle altre associazioni imprenditoriali del trasporto e della logistica – continua Laghezza - un'alleanza per costringere le istituzioni nazionali, regionali e locali a sedersi a un tavolo di confronto e a firmare non un generico patto per la Liguria, bensì un impegno preciso su date, scadenze, tempi di realizzazione delle opere».

Secondo Confetra è necessario mettere nero su bianco un "pert" e un project management delle principali opere pubbliche. «Dobbiamo sapere e avere garanzie sui tempi del Terzo Valico, sui tempi della prosecuzione in direzione Milano, sui tempi del Nodo di Genova, sui tempi della Bretella autostradale, sulla linea Pontremolese così come sul raddoppio ferroviario della linea con la Francia». L'elenco è lungo e comprende anche le opere portuali che, in un quadro di riferimento ad alto rischio anche giudiziario per i manager portuali che assumono decisioni, sono diventate in molti casi a rischio fattibilità.


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Tag: Confetra - genova