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02 maggio 2024, Aggiornato alle 09,12
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Logistica

Confetra critica il tributo ART: "Tassazione occulta"

Il tributo, sospeso anche nel 2023, torna ad essere messo in discussione. Ma sono le funzioni dell'istituto a non essere mai andate giù al settore della logistica

(autorita-trasporti.it)

Confetra ha scritto al presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti (ART), Nicola Zaccheo, annunciandogli la decisione di non rispondere al questionario inviato a maggio dall'autorità alle imprese di trasporto e logistica. Si tratta di un'indagine conoscitiva avviata dall'organismo di controllo per conoscere il settore. Il problema è che il settore non ha mai riconosciuto le funzioni di questo istituto, da sempre visto come un'inutile fardello burocratico, di fatto.

La lettera di Confetra è l'ultima di una serie di critiche che si ripetono ormai da diversi anni, dal decreto Genova del 2018, che ha stabilito il pagamento di un tributo annuale all'ART da parte delle imprese del settore. Una «tassazione occulta», secondo il presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, che non è mai andata giù al mondo del trasporto e che questo settore non ha mai pagato, visto che dall'arrivo della pandemia è sempre stata prorogata e ora, in una situazione economica migliore, torna a fare capolino, anche se per il 2023 è stata comunque sospesa.

L'indagine avviata dall'ART, scrive De Ruvo, «non ha ragione di essere, in quanto riguarda settori, quali quello dell'autoritrasporto e della logistica, già liberalizzati e già compiutamente regolati a livello tanto europeo quanto nazionale e sui quali pertanto l'Autorità dei trasporti non potrebbe adottare alcun atto di concreta regolazione». 

Di fatto, da parte delle imprese dell'autotrasporto e della logistica, l'ART è sempre stata vista come un organismo in più senza una funzione essenziale. Confetra chiede al governo che «sia promossa una profonda azione di revisione e delimitazione del ruolo dell'ART che non può pretendere di autoregolarsi imponendo oltretutto una contribuzione obbligatoria a operatori e settori economici che dovrebbero viceversa essere completamente esclusi in quanto né destinatari e né beneficiari della competenza regolatoria dell'Autorità».

Infine, per De Ruvo l'indagine conoscitiva avviata dall'ART a maggio «non è stata preceduta da alcuna analisi preliminare e sembra finalizzata ad acquisire surrettiziamente elementi puramente formali di strumentalità regolatoria», con quesiti che «travalicano il perimetro delle competenze dell'ART invadendo quelle del governo, del Parlamento o di altre autorità indipendenti».

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