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Politiche marittime

Commissione Ue accusa il Regno Unito: "Frode doganale da 2,7 miliardi"

Tra il 2011 e il 2017 evasi una gran quantità di dazi. Bruxelles invia parere motivato. Lo Stato rischia il deferimento alla Corte di giustizia Ue

Operazione Octopus, 28 settembre 2016

Una frode doganale di «vastissima portata» da 2,7 miliardi di euro da parte del Regno Unito, tra novembre 2011 e ottobre 2017, nell'importazione di merci attraverso i porti. Lo denuncia la Commissione europea che lunedì, su proposta del Commissario al bilancio e alle risorse umane, Gunther Oettinger, ha inviato allo Stato anglosassone la richiesta di un parere motivato per non aver messo a disposizione del bilancio dell'Ue i dazi doganali, come richiesto dalla Legge europea.

Tutto è iniziato con l'operazione Octopus dell'European Anti-Fraud Office (OLAF), avviata nella prima metà del 2016 e conclusa un anno dopo, che ha rilevato come gli importatori del Regno Unito  abbiano evaso «una grande quantità di dazi doganali utilizzando fatture fittizie e false o errate dichiarazioni». A marzo di quest'anno, sulla base dei documenti di OLAF, la Commissione Ue ha avviato una procedura d'infrazione. Ulteriori ispezioni hanno confermato una frode di «vastissima portata». «Pur essendo Stato informato dei rischi di frode nelle importazioni di tessili e calzature provenienti dalla Cina dal 2007, il Regno Unito non ha intrapreso azioni efficaci per prevenirli», spiega la Commissione Ue.

In realtà il danno potrebbe essere superiore ai 2,7 miliardi visto che alla frode sui dazi si aggiungerebbero violazioni della legislazione Ue in materia di IVA. 

Il Regno Unito ha ora due mesi per rispondere. In caso contrario, la Commissione Ue può deferire il caso alla Corte di giustizia europea.

Tag: dogane