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04 dicembre 2024, Aggiornato alle 16,22
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Infrastrutture

Cold ironing, Assiterminal: "C'è ancora molto da chiarire"

In vista del ddl "Concorrenza" che dovrebbe contenere nuove disposizioni, l'associazione sottolinea le sue perplessità su un piano da 700 milioni che non definisce il gestore né il ruolo dei terminalisti portuali

(Port of San Diego/Flickr)

«La sensazione, al momento, è che si debbano ancora chiarire molti aspetti tecnici, operativi, di costo, ma quello che ci preoccupa è anche il metodo con cui si intende approcciare alla fase esecutiva». Lo afferma Assiterminal, l'associazione dei terminalisti italiani, che in una nota chiarisce tutte le perplessità legate al cold ironing, l'elettrificazione delle banchine per permettere alle navi di effettuare le soste nei porti senza tenere accesi i motori.

I finanziamenti per attrezzare i porti principali con questa tecnologia, orientata al momento soprattutto alle navi passeggeri e rotabili, ma anche sulle portacontainer, sono pari a circa 700 milioni di euro. Dall'ultimo dispositivo legislativo in corso di preparazione dall'esecutivo, il ddl "Concorrenza", all'articolo 5, emerge però, secondo Assiterminal, una cattiva comprensione dei fabbisogni di potenza, del lay out di porti e banchine e del coinvolgimento dei terminalisti portuali.

A seconda delle potenze erogabili, sia l'infrastruttura che il modello operativo cambiano. Cambiano le imposizioni fiscali in base alla fonte di produzione dell'energia erogata e l'associazione si domanda come l'utente finale (la nave) possa accedere al libero mercato e quanto il terminalista possa solo "subire" o meno l'installazione del cold ironing. Chi sarà il gestore dell'apparato elettrico? Si chiede Assiterminal. «Ma soprattutto: i tempi di realizzazione e le modalità di costruzione del modello di erogazione, compresa ovviamente la struttura dei costi, saranno lasciati a ciascuna autorità di sistema portuale o saranno oggetto di una pianificazione armonica sotto la regia di un unico soggetto?».

«È evidente che la capacità di erogare il servizio di cold ironing sarà sempre di più un elemento competitivo al pari della accessibilità del terminal, al pari della sua capacità operativa di imbarcare e sbarcare merci o passeggeri». È chiaro, quindi, sostiene Assiterminal, che il terminalista non può limitarsi ad accogliere passivamente l'infrastruttura. «Non solo: è evidente che devono essere semplificate e incentivate procedure e misure funzionali alla transizione energetica per l'approvigionamento di energia "pulita" anche per le proprie utenze che servono ad alimentare gru, mezzi di movimentazione, parchi reefer, edifici e servizi. Non ne facciamo solo un tema di costo puro ma di sostenibilità dei nostri business all'interno dei tessuti urbani vicino ai quali operiamo. Ne parleremo anche nel corso del nostro convegno del 18 aprile, "Portualità Italia al servizio del Paese", ma non ci si può certo fermare solo a fare convegni su questo tema. Abbiamo avviato un confronto informale con l'armamento e con i colleghi delle altre associazioni terminalistiche e più approfondiamo più siamo consapevoli delle complessità del tema: vorremmo evitare una rincorsa come quella che stiamo continuando a fare sull'aumento dei canoni concessori». 

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