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03 ottobre 2024, Aggiornato alle 15,14
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Cin-Tirrenia chiede al tribunale un concordato preventivo

Depositato presso i giudici di Milano la richiesta di ammissione a un compromesso aziendale con vendita di asset. Europa investimenti inietterebbe 60 milioni

(Massimiliano Calamelli/Flickr)

Compagnia Italiana di Navigazione (CIN) ha depositato ieri al Tribunale di Milano, giorno dell'udienza per la decisione dei giudici sul suo fallimento o ristrutturazione aziendale, una di ammissione per un concordato preventivo in continuità.

Il programma presentato dalla compagnia che gestisce la flotta di Tirrenia prevede la vendita di alcuni asset, quindi molto probabilmente anche di navi. Un piano, spiega in una nota l'armatore, «assicura le migliori condizioni per il rilancio dell'impresa, il mantenimento dei servizi ai clienti [le rotte marittime], la salvaguardia dei livelli occupazionali diretti e dell'indotto. 

Ci sarebbe un partner per il salvataggio, come affermato dalla CIN, Europa investimenti, iniettendo liquidità per 60 milioni di euro, già intervenuta nell'azione debitoria con 640 milioni. «Grazie al fondo italiano - spiega CIN - pagheremo 77 milioni di euro in favore di banche e bondholders, ovvero l'intero debito di Cin nei confronti degli stessi, che saranno quindi obbligati al rilascio del consenso alla cancellazione delle ipoteche attualmente esistenti in loro favore sulle navi, con la conseguente permanenza sulle stesse della sola iscrizione di ipoteca di primo grado in favore di Tirrenia in amministrazione straordinaria».

I sindacati chiedono un'operazione trasparente. Per il segretario nazionale di Filt-Cgil, Natale Colombo, «si allontanano le tensioni e si prospetta uno scenario assolutamente opposto al paventato fallimento di CIN. Ora bisogna accelerare sul piano industriale che va misurato e soppesato affinché si possano traguardare obiettivi concreti e di prospettiva». La Uiltrasporti sollecita «un tavolo istituzionale e uno aziendale». Fit-Cisl chiede garanzie per lavoratori e per la mobilità, come ovviamente anche gli altri sindacati.

La proposta di CIN non si basa su contributi pubblici ma in regime di libero mercato, «tutto ciò anche in considerazione dei positivi risultati registrati nell'ultimo anno e dell'attuale trend ben al di sopra delle aspettative.». Un «rigoroso piano di azioni posto in essere dal management nell'ultimo anno, che ha previsto una serie di misure per il contenimento dei costi, l'incremento delle quote di mercato e dei ricavi e la dismissione di alcune rotte non 'core' per la compagnia ed ha così creato le condizioni per la presentazione ai creditori di un piano solido e sostenibile».

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Tag: tirrenia - onorato