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02 dicembre 2024, Aggiornato alle 15,40
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Politiche marittime

Cdp finanzia con 8,7 milioni la digitalizzazione portuale

Selezionate sette società per lo più finanziarie con cui avviare dieci nuove imprese nei prossimi tre anni. Fincantieri e Psa tra gli operativi


CDP Venture Capital è capofila di un ambizioso progetto di venture building interamente dedicato alla transizione digitale delle piccole e medie imprese italiane che operano nelle filiere nautica e logistico-portuale. Sono in tutto sette imprese, tra cui spiccano tra quelle operative nei porti il gruppo navalmeccanico Fincantieri e il terminalista Psa Italy, parte del gruppo singaporeano PSA. Entrambe aderiscono al "Venture Builder di Filiera Nautica e Logistico-Portuale", che avrà sede a Trieste e Genova. Vediamo nel dettaglio di che si tratta.

Attraverso il Fondo Boost Innovation, CDP Venture Capital – di intesa con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy – ha favorito la costituzione di una società di scopo dedicata alla costruzione e al lancio di nuove iniziative imprenditoriali che svilupperanno prodotti o servizi per la digitalizzazione e l'innovazione delle PMI che operano nelle filiere nautica e logistico-portuale.

Con un investimento di 8,7 milioni di euro l'obiettivo del progetto "Venture Builder di Filiera Nautica e Logistico-Portuale" è quello di creare 10 nuove imprese nei prossimi 3 anni che saranno oggetto di successivi investimenti in equity da parte del Fondo Boost Innovation di CDP Venture Capital (il fondo di corporate venture building della SGR) per un ammontare di circa 30 milioni, che potranno generare un effetto di addizionalità sul mercato che porterà gli investimenti complessivi a circa 70 milioni di euro. Le nuove imprese generate potranno contribuire a colmare i gap di processo e tecnologici delle PMI che sviluppano componentistica e servizi nei settori della cantieristica navale, della nautica da diporto, della croceristica e della logistica portuale.

Hanno aderito al progetto di venture building, in qualità di investitori, Bridgemaker, venture builder tedesco, Cariplo Factory, uno dei più rilevanti hub di open innovation in Italia che opereranno in joint venture come venture builder partner gestendo la costruzione delle nuove iniziative; Fincantieri, leader mondiale nella cantieristica navale; PSA Italy che in Italia ha tre terminal container e rappresenta il 25 per cento dell'import-export del paese; Gruppo Intesa Sanpaolo, la più grande banca italiana e una delle prime in Europa, attraverso il Fondo Sei, Sviluppo ecosistemi innovativi di Neva Sgr, la società di venture capital del Gruppo,; Fondazione Compagnia di San Paolo che sostiene lo sviluppo del territorio genovese e ligure; e infine Friulia, Finanziaria della Regione Friuli-Venezia Giulia, a supporto dello sviluppo del territorio regionale.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo contribuirà anche attraverso la consulenza di Intesa Sanpaolo Innovation Center, società dedicata alla promozione e allo sviluppo dell'innovazione – che controlla Neva Sgr –e supporterà l'interazione tra la gestione del progetto e l'ecosistema delle PMI appartenenti alle filiere produttive coinvolte.

Aderiscono, inoltre, i Partner Istituzionali il Comune di Genova, che ospiterà la sede operativa genovese della Società presso gli spazi del Genova Blue District, la Regione Friuli-Venezia Giulia che ospiterà la sede operativa triestina della Società presso i propri spazi, e Confindustria Genova.

Il programma del Venture Builder di Filiera Nautica e Logistico-Portuale opererà nelle due sedi permanenti di Trieste e Genova.

«Il trasporto marittimo è un elemento chiave dell'economia globale e le aree portuali italiane hanno trainato per secoli lo sviluppo del nostro Paese. L'economia del mare è costituita da una rete di piccole e medie imprese che oggi devono essere  in grado di fronteggiare le profonde trasformazioni tecnologiche e produttive che sono in atto», afferma Agostino Scornajenchi, amministratore delegato e direttore generale di CDP Venture Capital. «Il progetto di venture building per la filiera nautica e portuale – continua - parte da un approccio di sistema che nasce grazie a un forte impulso da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e raccoglie i bisogni espressi dai grandi Gruppi industriali a capo della filiera, per arrivare a sostenere le PMI che ne rappresentano l'ossatura, sviluppando le singole componenti e garantendo la competitività dell'intero modello".