|
adsp napoli 1
25 marzo 2025, Aggiornato alle 16,48
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Logistica

Brasile, nasce il terminal privato

Varata la riforma dei porti. Concessioni illimitate agli stranieri che potranno essere anche armatori. 20 miliardi di capitali in cinque anni per risalire la classifica dell'efficienza


Secondo il governo è moderna e servirà ad attirare investimenti privati internazionali, secondo i sindacati ad estromettere il loro potere e a privatizzare le banchine. E' questa in due parole la legge di riforma dei porti (n.595/2012) varata la settimana scorsa dal presidente della Repubblica Federale del Brasile Dilma Rousseff (nella foto). 
Abrogate 55 disposizioni del testo legislativo che includevano il rinnovo e la proroga delle concessioni portuali, in particolare i contratti rinnovabili datati 1993. Non ci sarà rinnovo automatico ma ogni decisione sarà presa caso per caso. Una piccola rivoluzione che col tempo riorganizzerà la politica degli investimenti e le proprietà dei terminal portuali.
 
 
Una liberalizzazione, dura da digerire per alcuni, ghiotta per altri. Nasce il Terminal ad Uso Privato per la movimentazione di carichi propri e di terzi, eliminando il criterio di assegnazione sulla base del costo di concessione, che ora invece si baserà sul traffico garantito, permettendo così anche agli armatori di proporsi come acquirenti. Non ci sarà più il limite di assegnazione dei bandi agli stranieri. Cambiano anche i criteri di assegnazione degli appalti legati alla sicurezza, come i servizi di vigilanza, e viene cancellato il registro delle qualifiche professionali per i lavoratori portuali.
Tutto stabilito a suon di veti, utili a garantire secondo Gleisi Hoffmann, ministro della Casa Civil, «l'apertura e la competitività del settore», eliminando «qualsiasi incertezza giuridica». La Hoffmann ha annunciato che il governo provvederà alla presentazione dei regolamenti della nuova legge entro i prossimi 15 giorni.
Secondo le previsioni, quest'anno la nuova legge innescherà gare per 52 aree portuali (107 nel 2014) attirando, sulla base delle previsioni, 20 miliardi di investimenti nei prossimi cinque anni.
E' una riforma osannata dal governo, volta a far risorgere la politica marittima brasiliana, visto che il paese è al 130esimo posto (su 144) nella classifica mondiale dell'efficienza dei porti. Dopo il modesto 0,9% del 2012, il prodotto interno lordo del Brasile, secondo le previsioni degli analisti, nel 2013 tornerà a crescere a un ritmo del 3%.