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28 aprile 2024, Aggiornato alle 12,32
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Assiterminal, "I porti pagano troppo"

Duro attacco dell'associazione. Troppi e poco chiari oneri fiscali. Col gigantismo in atto, la mancanza di opere e una legge portuale vecchia, si perde traffico


I porti pagano troppo, a cominciare dagli oneri fiscali. Lo ha detto Assiterminal ieri presentando a Milano un documento su "buona amministrazione e cose da fare". Una richiesta al governo affinché si faccia «definitiva chiarezza» sulla non imponibilità Ici-Imu sulle aree demaniali in concessione. Poi, gli scali soffrono di una alto costo del lavoro e di una eccessivo aumento dei canoni di concessione.
Il mondo marittimo è cambiato. C'è il gigantismo, le linee transoceaniche hanno ridotto il numero di navi aumentando la capacità delle stesse, e così molti porti devono rinunciare a servizi di cui godono da tempo perché non hanno le banchine o i fondali sufficientemente ampi. Perciò, c'è la necessità di compiere «scelte di programmazione sulle opere pubbliche mai fatte fino ad ora, con un assetto normativo come quello della legge 84/94 che non riesce ad adeguare alle esigenze del mercato».
Ma la riforma allo studio del Senato, secondo Assiterminal, non basta. Il disegno di legge è addirittura «peggiorativo» rispetto all'esistente, presentando «nuovi vincoli alla libertà e all'organizzazione del lavoro e con una evidente inadeguatezza dei regimi concessori per nuovi investimenti».