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03 maggio 2024, Aggiornato alle 16,47
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Asia-Europa, Maersk riduce. Ma la fetta di mercato non cambia

Grazie alla recente partnership con Cma Cgm, la compagnia danese riduce del 9% la capacità dei servizi tra l'Estremo Oriente e il Vecchio Continente senza stravolgere la sua quota di mercato di Paolo Bosso  


Anche se nelle ultime due settimane le principali compagnie di trasporto container hanno aumentato i noli, l'eccesso di capacità resta un nodo al momento insolubile. Negli ultimi anni la flotta mondiale, sotto l'imperativo delle economie di scala, si è fatta moderna e capiente riducendo il numero delle navi in esercizio e aumentando la loro stazza media. Ma la domanda non risale e ciò costituisce un bel grattacapo per gli armatori.
Per fronteggiare il numero sempre più crescente di portacontainer vuoti, le compagnie hanno adottato strategie difensive in attesa che il mercato riprenda a crescere, ad esempio accorpando i servizi o stipulando partnership armatoriali.
Pochi giorni fa, Maersk Line ha annunciato il taglio del 9% della sua capacità nella rotta Asia-Europa. «I noli sono a un livello insostenibile» afferma la compagnia danese sul suo sito, che subito precisa come questa scelta non la porterà a «rinunciare a una quota di mercato che abbiamo acquisito nel corso degli ultimi due anni». «Noi – aggiunge - difenderemo la nostra posizione ad ogni costo». Come sarà possibile mantenere questa quota? Grazie alle partnership. Il recente vessel sharing agreement stipulato con la francese Cma Cgm permetterà di lasciare la fetta di mercato sostanzialmente invariata, liberando inoltre le navi in eccesso per dirottarle dove «è più necessario» come afferma la stessa Maersk. 
Secondo Alphaliner, quest'anno i servizi Asia-Europa dovrebbero rallentare dell'1,5%, un dato più ottimista della stessa previsione stimata circa un anno fa che parlava di un calo pari al 2,8%. Ma la flotta mondiale delle portacontainer crescerà dell'8,3%, continuando ad alimentare la sovracapacità.
Paolo Bosso