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17 marzo 2025, Aggiornato alle 18,59
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Politiche marittime

Ambiente lancia corsi per la "Strategia Marina"

Quindici lezioni online coordinate dal dicastero e indirizzate alle Arpa. Serviranno a fornire funzionari per il piano europeo sul "buono stato ambientale" delle coste


Al via i corsi di formazione per gli operatori coinvolti nella "Strategia Marina", una direttiva europea (2008/56/CE) volta a consolidare il "buono stato ambientale" (good environmental status) in tutti i Paesi membri. Ad annunciarlo il sottosegretario al ministero dell'Ambiente Silvia Velo. 

«Si tratta – spiega – dell'operazione formativa più importante mai messa in campo per quanto riguarda la protezione ambientale del mare». Quindici corsi di formazione messi a punto con Ispra e Istituto per la Protezione e per la Ricerca Scientifica. Affrontano sia temi trasversali, come l'inquadramento normativo e l'elaborazione dei dati, sia argomenti tecnico-operativi, come la standardizzazione delle tecniche di rilevamento, del riconoscimento degli organismi o dello studio degli habitat marini. Saranno erogati prevalentemente in modalità e-learning e sono dedicati principalmente al personale dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa). Ad oggi sono già pervenute più di 700 richieste di adesione.

Il ministero ha intenzione di estendere le attività di formazione a una platea più ampia che comprende funzionari ed esperti che lavorano sull'ambiente, impiegati delle pubbliche amministrazioni, delle Regioni con competenza sul mare, gli ufficiali del reparto Ambientale Marino e del Comando delle Capitanerie di Porto, nonché il personale delle Aree Marine Protette. 

Prosegue quindi il lavoro del governo italiano nell'attuazione della direttiva europea sulla strategia marina. «È stato determinato il buono stato ambientale, sono stati definiti i traguardi ambientali per tutti i descrittori qualitativi indicati dalla direttiva e i programmi di monitoraggio per la valutazione continua dello stato delle acque marine», spiega Velo. Per lo svolgimento delle attività di monitoraggio, il ministero ha definito un accordo con le regioni costiere ed ha stipulato delle convenzioni con le Arpa per avviare le attività più coerenti con il ruolo e le competenze delle agenzie.

«Questi accordi – ha concluso Velo - rappresentano un investimento strutturale per creare una rete pubblica e un sistema che sia in grado di svolgere in modo incisivo, coerente e coordinato le indagini e i controlli necessari alla tutela del nostro mare».
 
Nella foto, la duna di Pilat, Francia