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24 aprile 2024, Aggiornato alle 19,49
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Logistica

Alta velocità meridionale, Cascetta: "Recuperare terreno"

Contribuisce al Pil e, dove non c'è, acuisce le disparità. Panaro (Srm-Intesa San Paolo): il commercio mediterraneo è basato sui porti

Ennio Cascetta, ordinario di ingegneria dei trasporti alla Federico II di Napoli

Sono le ferrovie il cuore di una logistica integrata e sviluppata. «L'alta velocità in dieci anni ha contribuito al PIL nazionale con 42 miliardi di euro», ha affermato Ennio Cascetta, ordinario di ingegneria dei trasporti alla Federico II di Napoli, nel corso degli Stati generali della logistica, organizzati da Confetra e tenutisi a Napoli il 13 luglio. 

Numeri che segnano il gap logistico italiano tra Settentrione e Meridione. «Nelle province dotate – continua Cascetta - il PIL è cresciuto in media il 5 per cento in più rispetto a quelle sprovviste. Ma siccome l'alta velocità finisce a Salerno, paradossalmente questa ha accresciuto di dieci punti il divario Nord-Sud. Urge recuperare terreno». Anna Masutti, presidente di Rete Ferroviaria Itaiana ha sottolineto che «gli adeguamenti prestazionali su modulo, sagoma e carico assiale sono il cuore degli interventi di RFI rispetto a Zes e PNRR Mezzogiorno». Inoltre, «l'European Rail Traffic Management System, che vale oltre 3 miliardi, aumenterà sicurezza e prestazioni grazie all' innovazione tecnologica e digitale». 

Collegamenti ferroviari che si traducono in intermodalità, ovvero la capacità di modulare le merci su tutti i mezzi di trasporto, a seconda delle esigenze imprenditoriali e delle caratteristiche territoriali. Per Mauro Coltorti, presidente della Commissione Trasporti del Senato, le autostrade del mare, il trasporto dei mezzi pesanti via mare, sono un pezzo di questo ingranaggio. Giuseppe Catalano, capo della struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture, ha evidenziato come «tutto il PNRR abbia il grande obiettivo trasversale della coesione territoriale. Dei 62 miliardi stanziati complessivamente, nelle quattro missioni ministeriali, 34,7 milioni sono destinati al Sud, il 56 per cento del totale. E poi non dimentichiamo quelle del fondo integrativo nazionale e quelle del nuovo ciclo di programmazione dei fondi strutturali europei». 

Alessandro Panaro, senior analist del centro Srm-Intesa San Paolo, ha sottolineato quanto «la portualità meridionale, e sud europea più in generale, possa trarre vantaggio dalla prossimità territoriale rispetto al Mediterraneo, guadagnando fette di mercato rispetto ai porti del northern range. A condizione che Zes e connessioni retroportuali decollino sul serio. Le imprese manifatturiere del Mezzogiorno già utilizzano i porti per il 57 per cento del valore del proprio import/export, contro il 33 della media nazionale. Inoltre il 47 per cento di tutti i volumi nazionali movimentati nei porti transita nei e dai porti del Sud. Questa naturale vocazione marittima dell'economia meridionale è un valore da sfruttare».

Nelle conclusioni, la viceministra alle Infrastrutture, Teresa Bellanova, ha parlato di PNRR come «sfida irripetibile. Trasporti, logistica, mobilità sono centrali nella strategia di rilancio del Paese. 62 miliardi del PNRR sono destinati al macro settore che voi rappresentate. Il Mezzogiorno e le sue classi dirigenti devono vincere tale sfida, per riempire di contenuti e concretezza il vantaggio competitivo legato alla collocazione geografica del Sud al centro del Mediterraneo. La sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale, sarà la chiave di volta di tutte le politiche volte a riammagliare e riconnettere logistica, industria, turismo, agricoltura. Infrastrutture, innovazione, filiere produttive, territorio : ricostruiamo un Mezzogiorno protagonista anche combattendo i mali storici del fatalismo e dell'autoreferenzialita'».

«È stata un'importante giornata di confronto ed analisi sui temi della logistica e delle infrastrutture nel Mezzogiorno. È ovvio che non si può ridurre il dibattito trasportistico, sul ruolo strategico dell'Italia in Europa e nel mondo, ai porti "ascellari", all'area logistica milanese, al corridoio Ten-T Reno-Alpi e alla Torino-Lione, ma è altrettanto vero che il Mezzogiorno deve mettere a fuoco una sua missione geostrategica distintiva». Così Guido Nicolini, presidente di Confetra, ha commentato la conclusione dei lavori nella prima edizione degli Stati Generali della logistica, organizzati dall'associazione accreditata nel Cnel. 

Per il Sud Italia Nicolini si riferisce a «una sua vocazione logistica. Soprattutto, deve ripensarsi come una grande macro regione europea di oltre venti milioni di abitanti che si candida a svolgere una funzione peculiare e ad alto valore aggiunto dal punto di vista geoeconomico, per il Paese e per l'Europa. Oggi credo che da questo evento sia venuto un importante contributo in questa direzione».