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04 ottobre 2024, Aggiornato alle 15,38
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Infrastrutture

Adriatico Meridionale, due mega-opere per 186 milioni nei porti di Manfredonia e Brindisi

Aggiudicati i lavori per la rifunzionalizzazione del Bacino Alto Fondali e il banchinamento della colmata (ex British Gas)

Bacino Alti Fondali di Manfredonia

L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSP MAM) ha concluso oggi due procedure di gara per la rifunzionalizzazione del Bacino Alti Fondali di Manfredonia e per il banchinamento della colmata (ex British Gas) di Capobianco a Brindisi. Si tratta di due interventi strategici, di un importo complessivo di 186 milioni di euro, rivenienti dai fondi Pnrr, finalizzati ad imprimere un significativo impulso di sviluppo ai due scali, migliorandone in modo sostanziale l'efficienza e la capacità operativa. 

Porto di Manfredonia
Si è appena conclusa la procedura di gara di appalto integrato per l'affidamento dei lavori per la "Rifunzionalizzazione del Bacino Alto Fondali (BAF)", del porto isola di Manfredonia, per un importo complessivo di quadro economico di 121 milioni di euro, di cui 80 milioni coperto dal Pnrr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e 41 milioni dal fondo ZES Recovery Fund. Ad aggiudicarsi la gara il R.T.I. (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) "C.I.S.A. s.p.a./Operazione s.r.l./Fincosit s.r.l./Consorzio Stabile i.t.m./ Nautilus s.r.l".

Entro quest'anno, sarà avviata la fase esecutiva. L'appalto prevede la realizzazione di lavori manutentivi di risanamento corticale delle strutture in calcestruzzo armato del BAF, nonché la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di rifunzionalizzazione, consolidamento strutturale, miglioramento sismico, compresa l'esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti, ponendo successivamente a gara il progetto definitivo validato.

Le strutture del Bacino Alti Fondali sono interessate da una condizione critica che è sostanzialmente riconducibile al degrado per corrosione delle armature e ai conseguenti effetti sul calcestruzzo. I lavori sono finalizzati non solo a conservare l'opera, tramite interventi corticali, di riparazione e di ripristino delle originarie condizioni di protezione delle armature e delle sostituzioni delle stesse, ma anche la contestuale rifunzionalizzazione che sarà ottenuta attuando, in particolare sul pontile di approccio e con modalità diverse anche sulle banchine, provvedimenti che riguardano il consolidamento strutturale degli elementi e il miglioramento del loro comportamento sotto l'azione sismica. Sinteticamente, gli interventi previsti nel progetto sono: lavori manutentivi di riparazione corticale; ripristino e protezione delle superfici in calcestruzzo; interventi di rifunzionalizzazione; allargamento della careggiata del pontile di approccio; consolidamento strutturale; miglioramento sismico.

Porto di Brindisi
Sempre oggi, inoltre, è stata aggiudicata dall'ente l'altra imponente opera relativa all'appalto integrato complesso per l'effettuazione dei lavori di "Banchinamento e recupero funzionale dei piazzali della colmata di Capobianco (ex British gas)", per un importo di quadro economico di 65 milioni di euro, di cui 30 milioni finanziati attraverso il P.N.C. (Piano Nazionale Complementare) al Pnrr. Ad aggiudicarsi la gara l'ATI (Associazione Temporanea di Imprese) costitutita da Fincosit srl/RCM Costruzioni srl /Trevi spa, con sede legale a Genova. 

L'intervento consiste nella realizzazione di un banchinamento con profondità al piede di 12,00 sul livello del mare, per una lunghezza complessiva di circa 375,00 m, idoneo all'ormeggio di una nave di grandi dimensioni o due unità di medie dimensioni; il piazzale retrostante, sviluppato su un'area di circa 14 ettari (140.000 m2) e comprenderà le superfici occupate dalla colmata ex "British Gas". L'infrastrutturazione dell'intera piattaforma restituirà al porto di Brindisi un'area ad oggi non utilizzabile.

Peraltro, l'area rientra nel più ampio sistema di Zona Economica Speciale (ZES) Interregionale Adriatica (Puglia- Molise) ed è stata perimetrata come Zona Franca Doganale Interclusa (ZFD): uno spazio che, pur essendo sempre appartenente al territorio doganale dello Stato, consente, a determinate condizioni, l'esenzione dalle "imposte doganali" del transito delle merci in entrata e in uscita. In sostanza, un punto franco, il secondo in Italia dopo quello di Venezia, finalizzato ad incentivare gli scambi internazionali di merci, attraverso un regime speciale di tributi doganali. Nella ZFD le Imprese del territorio godranno dell'opportunità di stoccare, manipolare e trasformare le merci, in sospensione dei diritti doganali. La rilevanza di tale intervento, e di un suo sviluppo in tempi rapidi, è ancor più marcata dall'attuale contesto storico cittadino di transizione energetica e di urgente rilancio della economia locale. 

"Avevamo tempi stringenti per procedure colossali, nonostante ciò siamo riusciti ad esperire tutto nel massimo rigore burocratico, amministrativo e tecnico per non perdere il treno del Pnrr – commenta il presidente di AdSP MAM Ugo Patroni Griffi –. Un treno che viaggia ad altissima velocità e che siamo riusciti a non perdere, perché per noi era fondamentale rispettare le promesse fatte ai territori". 
 

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