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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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A marzo import extra Ue in accentuata flessione

Calo congiunturale su entrambi i flussi, per via dei minori acquisti di energia e di beni intermedi. L'analisi dell'Istat

(Kushal Das/Flickr)

A marzo 2023 l'Istat ha stimato per l'Italia un interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 in calo congiunturale su entrambi i flussi, molto più ampio nelle importazioni (-12,9%) che nelle esportazioni (-4,6%).

A marzo, dopo due mesi di crescita, l'export verso i paesi extra Ue27 segna una riduzione su base mensile dovuta principalmente alla contrazione delle vendite di beni di consumo non durevoli. L'import, in calo da settembre dello scorso anno, registra un'ulteriore riduzione congiunturale, spiegata per circa due terzi dai minori acquisti di energia e beni intermedi, favorevolmente condizionati dai ribassi dei relativi prezzi. Su base annua, la crescita dell'export rallenta mentre l'import segna una drastica discesa, geograficamente diffusa, cui contribuisce principalmente l'ampia flessione degli acquisti di energia e beni intermedi. Il surplus commerciale con i paesi extra Ue27, sostenuto dal forte avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici, è molto ampio (il più elevato da oltre trenta anni).

Entrando nel dettaglio, la diminuzione su base mensile dell'export è spiegata soprattutto dal calo delle vendite di beni di consumo non durevoli (-11,9%). In forte contrazione le esportazioni di energia (-27%) mentre aumentano quelle di beni di consumo durevoli (+2,7%) e, in misura contenuta, di beni strumentali (+0,7%) e beni intermedi (+0,3%). Dal lato dell'import si rilevano ampie diminuzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti.

Nel primo trimestre 2023, rispetto al trimestre precedente, l'export aumenta dell'1,3 per cento, trainato in particolare dalle maggiori vendite di beni di consumo non durevoli (+9,2%). Nello stesso periodo, l'import segna una netta riduzione congiunturale (-19,2%), generalizzata e più marcata per energia (-29,8%).

A marzo 2023 l'export cresce su base annua del 6,6% (da +17,2% di febbraio). A esclusione di energia (-19,9%), la crescita riguarda tutti i raggruppamenti ed è più sostenuta per beni strumentali (+10,6%) e beni di consumo non durevoli (+8,2%). L'import registra una flessione tendenziale del 28,1%, cui contribuisce la contrazione degli acquisti di tutti i raggruppamenti e, in particolare, di energia (-35,8%) e beni intermedi (-30,4%).

A marzo 2023 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +8,455 milioni (-793 milioni a marzo 2022). Il deficit energetico (-5,326 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-8,546 milioni) mentre l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici, pari a 13.780 milioni, è elevato e in forte aumento rispetto a marzo 2022 (7,753 milioni).

A marzo 2023, l'export verso paesi del mercato comune dell'America meridionale – MERCOSUR - (+28%), Cina (+26,3%), Turchia (+25,4%), paesi del Sudest asiatico – ASEAN - (+20%) e Stati Uniti (+9,3%) è in aumento in termini tendenziali; per contro, si riducono le vendite verso Giappone (-9,8%), Svizzera (-9,3%), Regno Unito (-7,9%) e paesi OPEC (-3,6%).

Le importazioni da tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in forte calo su base annua. Le flessioni tendenziali più ampie riguardano gli acquisti da Russia (-91,7%) e Cina (-34,4%).

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Tag: economia