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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Logistica

A Cagliari la prima portacontainer dall'Ucraina

È il primo mercantile con merci civili che ha superato il blocco. Due giorni al terminal MITO del gruppo Grendi per scaricare i container


Quasi due giorni interi di operatività di banchina per scaricare la prima portacontainer in uscita da un porto ucraino dopo l'interruzione dell'accordo sul grano tra Russia e Ucraina, avvenuto a luglio scorso. Superando il blocco del porto di Odessa, una portacontainer è partita dallo scalo, successivamente è approdata a Istanbul, e in Italia ha scelto Cagliari come porto di approdo per lo scarico di 2,114 container, pari a 3,474 TEU.

La portacontainer si chiama Joseph Schulte, ha una capacità di 9,400 TEU, battente bandiera di Hong Kong, era bloccata nel porto di Odessa da febbraio 2022 ed è stata la prima ad utilizzare il corridoio temporaneo per la consegna di merci civili.

Arrivata a Cagliari il 29 agosto ed espletate le formalità doganali, le operazioni di sbarco sono iniziate il 4 settembre alle 9,30 e si sono concluse il 6 settembre alle ore 14. Sono stati effettuati tutti i controlli di competenza di clienti, dogana ed assicuratori e nei prossimi giorni si completeranno le operazioni di ritiro dei 1,526 container pieni e 588 vuoti sbarcati e stoccati nel terminal container Mediterranean Intermodal Terminal Operator (MITO) gestito dal gruppo Grendi.

Come spiega l'amministratore delegato di MITO e Grendi Trasporti Marittimi, Antonio Musso, «siamo stati preallertati intorno a Ferragosto per questa operazione che ha evidenziato la competitività di MITO, il terminal internazionale a Cagliari su cui il Gruppo Grendi investe da tempo. I punti di forza di questo scalo sono la flessibilità nelle operazioni di movimentazione; la capacità di stoccaggio delle merci che possono contare su 140 mila metri quadri di piazzale a servizio dei grandi vettori. Un polo logistico a cui si affianca il recente raddoppio dei magazzini a 20 mila metri quadri; 620 metri di banchina lineare che consentono di lavorare anche due navi di grandi dimensioni contemporaneamente e gli alti standard di servizio. Quest'operazione, inoltre, ha messo sotto i riflettori degli operatori internazionali le potenzialità di questo scalo nel bacino mediterraneo».