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29 marzo 2024, Aggiornato alle 08,24
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Politiche marittime

17 dicembre sciopero dei porti italiani

Lo proclamano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Si chiede il blocco dell'autoproduzione, il rifinanziamento delle agenzie del lavoro, la fine del cumulo delle concessioni, l'accompagnamento all'esodo e l'armonizzazione dei decreti

(Annette Bernhardt/Flickr)

Il 17 dicembre sarà sciopero di 24 ore nei porti italiani. Lo proclamano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. 

A scendere in strada saranno portuali, le imprese articolo 16, 17 e 18, e i dipendenti delle autorità di sistema portuale, fanno sapere i sindacati. Si chiedono riforme per armonizzare la miriade di decreti accumulati negli anni, risorse per superare la crisi economica dovuta alla pandemia, e interventi per rendere il lavoro nei porti più retribuito e sicuro. Durante lo sciopero saranno garantiti i servizi minimi ed essenziali. 

Nello specifico, si chiede l'annullamento della riforma dell'articolo 18 della legge 84/94, quella che disciplina il funzionamento dei porti, tramite l'articolo 3 del DL "Concorrenza", e il superamento del cumulo delle concessioni, per scongiurare le posizioni dominanti. «Non vi è nessun disposto normativo che impedisca l'interscambio di personale e quindi di manodopera tra diverse aree in concessione», scrivono in una nota indirizzata al governo. «Un approccio che indebolisce gravemente l'assetto del mercato regolato portuale, altamente efficiente e flessibile anche attraverso il pool di manodopera in capo agli art. 17». Poi, un fondo per l'accompagnamento all'esodo dei portuali; il blocco dell'autoproduzione terminalistica da parte degli armatori; <rifinanziamento delle agenzia portuali; l'inserimento dei portuali nei lavori usuranti e armonizzazione dei decreti attuativi tramite un testo unico.

«Si va in direzione opposta – affermano - al sostegno all'intera catena produttiva portuale, accumulando nuovi ritardi e senza alcuna elaborazione di un Piano strategico per un rilancio concreto della portualità del Paese».

«Con il ministero delle Infrastrutture – concludono -  si è aperta una interlocuzione specifica sulle nostre proposte, in particolare su porti, trasporto pubblico locale e trasporto aereo. A tale confronto, però, sono seguiti interventi di natura normativa che vanno in direzione decisamente opposta alle nostre richieste non favorendo affatto il settore che invece necessita di adeguamenti normativi propedeutici a rafforzare l'attuale sistema regolatorio».

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