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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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WTO stima al rialzo la crescita del commercio nel 2023

Le previsioni vedono un più 1,7 per cento, in una prospettiva migliore rispetto all'ultimo rilevamento. La fine del covid in Cina è una buona notizia

(spDuchamp/Flickr)

Le proiezioni dell'Organizzazione mondiale del commercio (World Trade Organization-WTO), riportate nel nuovo rapporto statistico, stimano una crescita globale dell'1,7 per cento su una crescita reale del PIL al 2,4 per cento per il 2023. Le proiezioni sia per il commercio che per la crescita della produzione sono inferiori alle medie degli ultimi 12 anni, tra il 2,6 e il 2,7 per cento.

La previsione dell'1,7 per cento per la crescita del commercio nel 2023 è in aumento rispetto alla precedente stima dell'1 per cento risalente a ottobre scorso. L'elemento chiave in questo caso è  l'allentamento dei controlli sulla pandemia in Cina, che dovrebbe scatenare una domanda repressa dei consumatori del paese, stimolando a sua volta il commercio internazionale.

Un commercio mondiale che nel 2023, come spiega il direttore generale del WTO, Ngozi Okonjo-Iweala, «rimarrà sotto la pressione di fattori esterni. Ciò rende ancora più importante per i governi evitare la frammentazione del commercio e astenersi dall'introdurre ostacoli».

L'aumento del 2,7 per cento del volume del commercio mondiale nel 2022 è stato più debole della previsione di ottobre scorso, che stimava un più 3,5 per cento, per via di un calo più netto del flusso commerciale avvenuto nell'ultimo trimestre dell'anno scorso. Diversi fattori hanno contribuito a tale crollo, tra cui gli elevati prezzi globali delle materie prime, l'inasprimento della politica monetaria in risposta all'inflazione e le epidemie di COVID-19 in Cina.

La crescita del commercio lo scorso anno si è rivelata in linea con lo scenario di base sul 3 per cento di marzo 2022, prima dell'inizio della guerra in Ucraina, e ben al di sopra dello scenario più pessimistico che prevedeva un più 0,5 per cento, questo per via di una generale stabilità di mercato. Uno studio di follow-up pubblicato il mese scorso dal WTO ha notato come le economie più vulnerabili siano state in grado di compensare le forniture alimentari essenziali interrotte dalla guerra trovando prodotti e fornitori alternativi.

L'economista capo dell WTO, Ralph Ossa, spiega che «gli effetti persistenti del COVID-19 e le crescenti tensioni geopolitiche sono stati i principali fattori che hanno influito sul commercio e sulla produzione nel 2022 e probabilmente sarà così anche nel 2023. I rialzi dei tassi di interesse nelle economie avanzate hanno inoltre rivelato debolezze nei sistemi bancari che, se non controllate, potrebbero portare a una maggiore instabilità finanziaria. I governi e le autorità di regolamentazione devono essere attenti a questi e ad altri rischi finanziari nei prossimi mesi».

Guardando al 2024, la crescita del commercio dovrebbe rimbalzare al 3,2 per cento, mentre il PIL salirebbe al 2,6 per cento, ma è oggettivamente una stima troppo precoce considerando l'instabilità generale degli scenari da considerare.

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Tag: economia