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21 marzo 2025, Aggiornato alle 13,20
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Infrastrutture

Villari verso il porto di Napoli

Sul nome del senatore Pdl alla presidenza dell'Autorità portuale avviata l'intesa tra ministro dei Trasporti e Regione Campania. Tempi stretti per la successione al commissario Dassatti. Poche incognite e tutte legate alla tenuta del governo Il commento di Michele Pappalardo , agente marittimo napoletano e presidente della Federagenti 


All'indomani della proroga di sei mesi dell'incarico di commissario dell'Autorità portuale di Napoli concessa a Luciano Dassatti, il ministro Maurizio Lupi ha avviato la procedura d'intesa con la Regione Campania sul nome del senatore Riccardo Villari quale futuro presidente dell'ente portuale partenopeo. Sul nome dell'esponente del Pdl, dopo la prevedibile intesa con il governatore Caldoro, pende il giudizio delle commissioni Camera e Senato, non vincolante ma obbligatorio. Poi, in rapida successione il decreto di nomina da parte di Lupi. I tempi dovrebbero essere ragionevolmente brevi.
Tutto questo se non ci fossero alcune incognite legate alle attuali fibrillazioni in seno al governo, il quale dovrebbe comunque ratificare la scelta del nuovo presidente. Villari, infatti, per poter assumere la guida dell'Authority, sarebbe prima obbligato a dimettersi da senatore (cosa che gli avrebbe impedito di ricevere subito l'incarico di commissario, ndr), come richiede la legge. Ma se l'esecutivo nel frattempo dovesse cadere (ipotesi tutt'altro che remota), questo non potrebbe dare il via libera e l'insediamento nella nuova carica rimarrebbe in sospeso a tempo indeterminato. E' quindi con un misto di soddisfazione e cautela che Villari avrebbe accolto la proposta di Lupi, in attesa che l'iter burocratico necessario alla nomina del presidente della più importante Autorità portuale del Mezzogiorno assuma contorni più definiti.
Nel frattempo, in città e sui media appaiono le prime dichiarazioni alla scelta di Villari quale presidente dell'Autorità portuale di Napoli. Soddisfazione totale viene espressa dal Pdl, mentre la Camera di Commercio, che in un primo momento aveva designato l'ammiraglio Domenico Picone, appoggia ora l'iniziativa del ministro Lupi che avvia una nuova governance per lo scalo partenopeo impegnato su vari fronti in non facili operazioni di rilancio, leggi Grande Progetto e tutti gli annessi compreso il non più rinviabile dragaggio dei fondali del porto. Anche la posizione del Comune di Napoli si sarebbe ammorbidita aprendo al dialogo con piena collaborazione in uno spirito istituzionale.
Fiera opposizione al nome Villari arriva dal Pd napoletano, dal viceministro Vincenzo De Luca, mentre non si registrano, al momento commenti sindacali, in primis della Cisl la cui segreteria regionale Lina Lucci in più occasioni si era opposta al nome Villari in quanto figura non corrispondente ai requisiti di legge.   M. Mo.

Tra i commenti degli operatori che svolgono attività a Napoli registriamo quello, a nostro avviso ironico e beffardo, dell'agente marittimo, Michele Pappalardo, attuale presidente della Federagenti, l'associazione nazionale degli agenti marittimi. "Non conosco il Senatore Villari -dice Pappalardo- se non per le note che vengono diffuse nelle sue biografie  ufficiali e quanto riportato dalla stampa nei vari momenti della sua vita politica. Posso solo rilevare che da tutto questo non appare alcun riferimento ad esperienze e competenze nel campo portuale o dei trasporti.
Ne deduco quindi, come d'altronde in questi giorni è stato segnalato da molti,  che la sua nomina da parte del Ministro sia esclusivamente "politica". Bene, a questo punto propongo, anche alla luce di quanto accade ed è accaduto in altri porti, che in sede di revisione della legge 84/94 attualmente in discussione presso la Commissione Trasporti del Senato si modifichi anche l'art. 8. Lì dove detta i requisiti richiesti al Presidente delle Autorità Portuali, sostituendo il vecchio testo con la semplice dicitura: "i requisiti richiesti sono di esclusiva e libera scelta del  Ministro pro-tempore competente".
Così saremmo tranquilli nella nostra coscienza -conclude Pappalardo- nel rispettare quelle norme che chi ha avuto l'incarico di sorvegliare ed applicare ha invece tranquillamente eluso".