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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Venezia, il decreto "grandi navi" è legge. Camera approva

Il nuovo dispositivo legislativo permette l'ingresso solo alle navi fino alle 25 mila tonnellate di stazza, eccetto quelle ecologiche

(David Blaikie/Flickr)

Nella seduta di mercoledì la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione con modificazioni, del decreto 20 luglio 2021, n. 103, recante misure urgenti per la tutela delle vie d'acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro. In altre parole, diventa legge il decreto varato dal Consiglio dei ministri che disciplina l'accesso nel porto di Venezia alle grandi navi, soprattutto quelle da crociera.  363 i voti a favore, 15 i contrari, 4 gli astenuti. Il decreto sarebbe dovuto diventare legge entro il 18 settembre. 

Si vieta l'ingresso in centro città - ovvero il transito nel canale San Marco e Giudecca – alle navi oltre le 25 mila tonnellate. Fanno eccezione quelle alimentate con carburante ecologico, ma fino a una certa stazza.

Si prevede una fase transitoria fino al 2026, anno in cui dovrebbe sistemarsi definitivamente la questione, che va avanti dall'incidente della Costa Concordia del 2021. Oltre ai 157 milioni iniziali per finanziare gli approdi alternativi nell'immediato, il testo approvato al Senato vede l'introduzione, tramite emendamenti, di 40 milioni  per il 2021 e 30 milioni per il 2022 a ristoro dei terminal crocieristici e i lavoratori annessi che perderanno gli approdi.

«Ora possiamo contare su un rafforzamento e una velocizzazione degli interventi», commenta il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. L'obiettivo è «realizzare gli approdi temporanei delle grandi navi nell'area di Marghera, su un affidamento al commissario, l'attuale presidente dell'Autorità di sistema portuale, dei poteri necessari per intervenire in modo strategico e rapido per rilanciare l'attività del porto, su un'estensione di cig e ristori alle imprese dell'indotto e delle attività commerciali collegate e su una tempistica certa che vedrà, entro la stagione crocieristica del 2022, l'entrata in funzione dei primi approdi temporanei. Ma - avverte - vigileremo insieme che il cronoprogramma dei lavori sia rispettato e non vi siano ritardi perché dalle "parole" dobbiamo passare ai fatti. Bisogna che immediatamente si proceda alla messa in sicurezza e alla sistemazione del Canale dei Petroli Malamocco-Marghera e vengano avviate al più presto le attività propedeutiche alla manutenzione degli altri canali portuali, tra cui il Vittorio Emanuele, per riportarli alle profondità previste dal Piano Regolatore Portuale del 1965».

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