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26 aprile 2024, Aggiornato alle 17,27
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Logistica

Vaccino, green pass e tamponi: la ripartenza autunnale per Confetra

Domani vertice con i ministri Orlando e Speranza. Al centro, la richiesta di eliminare le quarantene "preventive", sostituendole con protocolli più elastici che diano continuità lavorativa

(U.S. Department of Agriculture/Flickr)

Ultima tornata di incontri per Confetra prima della pausa estiva. «Ci sono questioni urgenti che riguardano il mondo del lavoro nel nostro settore, e siamo pronti ad affrontarle», spiega il presidente della confederazione delle imprese logistiche accreditata al Cnel, Guido Nicolini. 

Domani Nicolini incontrerà i ministri del Lavoro, Andrea Orlando, e della Salute, Roberto Speranza, per parlare soprattutto di una ripresa che permetta alle persone di lavorare con continuità, proteggendole con tamponi frequenti al posto delle quarantene "preventive". «Non è giusto – continua Nicolini - tenere lavoratori in quarantena con il Green Pass e il ciclo vaccinale completato solo perché sono stati in contatto con una persona o un collega positivo. Perdere per undici giorni uno o più dipendenti, anche se protetti dal vaccino, solo perché in astratto potenzialmente contagiati o contagiosi, non è organizzativamente sostenibile. Si proceda allora con i tamponi, anche frequenti, per le verifiche del caso, ma non ci sguarnissero inutilmente uffici e postazioni lavorative di risorse umane».
 
Lunedì prossimo Nicolini incontrerà nuovamente Orlando per parlare della riforma degli ammortizzatori sociali allo studio da parte del governo. «I principi generali del documento che ci è stato sottoposto ci convincono», commenta Nicolini, «dobbiamo rilevare due temi, che ci auguriamo a settembre possano poi essere approfonditi. Il primo riguarda la necessità di pensare interventi che non impattino sui costi delle imprese dei servizi. Sarebbe paradossale che chiedendo da tempo di ridurre il cuneo fiscale lato imprese, ci trovassimo poi a commentare proposte che, al contrario, estendono anche ai settori non manifatturieri i gravosi oneri della cassa integrazione, al posto dell'attuale fondi d'integrazione salariale». 

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