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12 dicembre 2025, Aggiornato alle 12,30
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Customs Support Group individua cinque trend doganali per il 2026

Tensioni geopolitiche, dispute commerciali, nuove normative e un'economia globale fragile continueranno a plasmare il commercio internazionale e il ruolo della gestione doganale


Se il 2025 è stato un anno turbolento, per quasi tutti i settori nel 2026 rimarrà l'incertezza come unica costante. Le tensioni geopolitiche, le dispute commerciali, le nuove normative e un'economia globale fragile continueranno a plasmare il commercio internazionale, cambiando al tempo stesso il ruolo della gestione doganale. Customs Support Group, il principale provider indipendente europeo di soluzioni in ambito doganale e trade compliance, ha individuato cinque trend chiave per il 2026. 

1. Gestione doganale e delle competenze delle persone come vantaggio competitivo
La gestione doganale e la trade compliance stanno vivendo una trasformazione profonda: da attività amministrative di back-office a vere e proprie funzioni strategiche. Per questo, gli esperti diventeranno sempre più fondamentali, con un conseguente aumento della richiesta di professionisti in ambito doganale nel 2026. 

2. Centralizzazione doganale e visibilità dei dati
La resilienza della supply chain dipende sempre più da tecnologie avanzate. Questi strumenti sono ormai standard quando si parla di resilienza, ma i dati doganali restano l'anello debole. La maggior parte delle aziende, infatti, non ha una reale visibilità sui propri dati doganali semplicemente perché sono distribuiti tra diversi broker, strumenti, formati e sistemi. La risposta è la centralizzazione doganale.

3. Complessità della compliance - L'ascesa delle barriere non tariffarie
Il 2025 è stato caratterizzato dai dazi. Parallelamente, però, le aziende si trovano ad affrontare una tendenza iniziata anni fa e destinata a intensificarsi nel 2026: l'ascesa delle barriere non tariffarie, in particolare attraverso la proliferazione di nuove politiche di conformità. Per le aziende, questo significa la necessità di adottare programmi di trade compliance solidi e basati sull'analisi del rischio. 

4.  Gestione proattiva dei dazi – Costruire un Duty Playbook
L'anno scorso molte aziende hanno operato in modalità reattiva, adattandosi rapidamente ai nuovi dazi e agli shock di breve periodo. Il 2026 richiede però un cambio di approccio: dalla reazione alla strutturazione. Ciò significa mappare l'esposizione globale ai dazi, sfruttare i programmi di facilitazione degli scambi, ottimizzare le strategie di origine e ottenere rimborsi quando possibile. 

5. Classificazione delle merci: le fondamenta della resilienza
In mezzo a tutta questa complessità, i principi fondamentali restano un punto fermo. Una classificazione corretta delle merci è la colonna portante di ogni supply chain resiliente: determina dazi, restrizioni e requisiti normativi e influisce sul costo totale di atterraggio di ogni prodotto. In un contesto caratterizzato da volatilità, sanzioni, guerre commerciali e frequenti modifiche tariffarie, una classificazione accurata consente alle aziende di valutare rapidamente l'impatto delle nuove misure.
 

Tag: dogane